Zingaretti, Bersani … non ci siamo!

La cultura progressista, riformista e di sinistra sta replicando scelte sbagliate del passato; scelte che hanno favorito il degrado istituzionale svilendo la costituzione a strumento di lotta politica nelle mani della maggioranza di turno e a merce di scambio in accordi di potere, mentre persiste l’incertezza sulle regole elettorali, una delle cause della instabilità politica. In soli 26 anni abbiamo cambiato 5 leggi elettorali nazionali e ci apprestiamo a varare la sesta.

Dal 1993 viviamo sotto il rischio che una minoranza politica, per effetto del sistema elettorale, possa assumere il controllo assoluto del parlamento, eleggersi il proprio presidente della repubblica, controllare la corte costituzionale, modificare a piacimento la Costituzione senza nemmeno l’impiccio di un referendum se questa minoranza dovesse disporre, per meccanismi di ingegneria elettorale, dei due/terzi del parlamento.

Il centro-sinistra dopo aver impiegato 26 anni per rendersene conto, nuovamente se ne dimentica, mentre in questi 26 anni si è cincischiato con leggi elettorali indecenti (italicum e rosatellum, dopo aver lasciato colpevolmente in vita il porcelum e non aver corretto il mattarellum) e riforme costituzionali pasticciate e dannose.

Oggi dobbiamo fare i conti con una maggioranza che si è costituita su un patto che prevedeva l’approvazione della riduzione dei parlamentari.

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La sera dopo le elezioni

Ci vuole una legge elettorale che consenta, la stessa sera del voto, di fare sapere al mondo che è possibile in Italia avere un governo. Perché se ciò non fosse possibile sarebbe uno tsunami“, disse Pier Luigi Bersani a novembre 2012.

Avere un vincitore proclamato all’esito del voto è uno dei tanti slogan di Matteo Renzi.

Perché possa essere proclamato un vincitore occorre che la gara preveda l’incoronazione, come avviene con l’elezione di Miss Italia.

Il nostro sistema costituzionale prevede che dalle elezioni esca un vincitore?

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E infine giunse Provvidenza…

Come in un western all’italiana quando ormai il nostro eroe sta per soccombere… arriva Provvidenza… Ma nella terra del Manzoni provvidenza significa molto: un mondo di attese, una filosofia di vita…

Riepiloghiamo.

Il PD conduce una pessima campagna elettorale: prende sberle da tutti e in particolare da Monti ma, nonostante ciò, il PD decide di tenere aperta la porta a una eventuale privilegiata collaborazione con la formazione politica guidata dal tecnico dei tecnici. Continua a leggere

L’incarico a Bersani

Dalle notizie di stampa e TV molti hanno ricavato la conclusione che Napolitano abbia assegnato un incarico limitato a Bersani invitandolo a esplorare la possibilità di un accordo con il PDL. Non è così. Basta leggere le dichiarazioni del Quirinale disponibili a questo link http://www.quirinale.it/elementi/Continua.aspx?tipo=Discorso&key=2672

Il comunicato si conclude con l’affermazione “Ho pertanto conferito - in continuità con eloquenti, appropriati e non lontani precedenti - all’on. Pierluigi Bersani l’incarico di verificare l’esistenza di un sostegno parlamentare certo, tale da consentire la formazione di un governo che ai sensi del 1° comma dell’art. 94 della Costituzione abbia la fiducia delle due Camere. Egli mi riferirà, sull’esito della verifica compiuta, appena possibile.

Prima di questo passaggio chiarisce che il leader del centrosinistra è la persona “obbiettivamente in condizioni più favorevoli” per trovare una soluzione poiché può contare sulla maggioranza assoluta alla Camera e sulla maggioranza relativa al Senato.

Perché allora tanti hanno ricavato la sensazione che il Presidente abbia segnato il percorso a Bersani?

Perché il sistema dei media si basa su frettolose notizie di stampa e non sulla puntuale verifica e analisi delle dichiarazioni e dei documenti. Cosicché sintesi semplicistiche e talvolta capziosamente alterate vengono spacciate per verità.

Dalla lettura delle dichiarazioni di Napolitano si evince con totale chiarezza che ha citato l’espressione “grande coalizione” quando ha riferito e sintetizzato le posizioni “della coalizione guidata dall’on. Berlusconi” aggiungendo che “le difficoltà a procedere in questo senso sono apparse rilevanti : per effetto di antiche e profonde divergenze e contrapposizioni, che si erano attenuate nel corso del 2012 in funzione del sostegno al governo Monti ma sono riesplose con la rottura di fine anno”.

Nessun percorso segnato, dunque, ma poiché mancano le premesse per la fiducia necessaria in entrambe le Camere, Bersani dovrà verificare con totale autonomia di movimento se può riuscire in questa difficile impresa.

Grillo, attento!

Caro Grillo, comprendo benissimo la ferma indisponibilità tua e di buona parte del M5S a non concedere la fiducia a un “governo dei partiti” anche nell’ipotesi che si tratti di un governo a termine per fare poche e ben definite cose. Comprendo bene che è lecito sfruttare gli errori altrui per rafforzarsi e vincere alla grande. E non ci sono dubbi che se si va alle elezioni nel giro di pochi mesi la partita è tra te e Berlusconi; il PD sarebbe fuori dai giochi e gli altri sono già fuori. Questo il PD lo sa bene.

Qui però non è un incontro di calcio dove da un errore della squadra avversaria può scaturire un bel contropiede che in pochi secondi porta a un vittorioso e determinante goal. Qui il rischio è che l’errore altrui duri cinque anni e solo tra cinque anni il M5S avrà l’opportunità di raccogliere la maggioranza assoluta. Perché il punto, caro Grillo, è che non c’è un piano B ma c’è un potente e unico PIANO che prevede un accordo di ferro tra PD e PDL per il tramite della Lega. Continua a leggere

Bersani, ci sei o ci fai?

Bersani: “Noi siamo prontissimi a fare una nostra proposta sulla rivisitazione del finanziamento pubblico, ma non siamo dell’idea che la politica vada fatta solo dai miliardari”. “Siamo dell’idea - ha aggiunto - che la politica si apra a piccoli finanziamenti privati, ma non basta: serve una norma sulla trasparenza della vita interna dei partiti“.

Prima del 1974 il PCI era fatto da miliardari? Per favore Bersani non dire cazzate e ragiona prima di aprire bocca se non vuoi consegnare il Paese a Berlusconi o a Grillo.

Quanto alla trasparenza sulla vita interna dei partitiè dai tempi della Costituente che ne parlate ma non avete fatto nulla.

I partiti sono nei fatti delle associazioni private libere di fare quel che vogliono, di decidere come vogliono e non si capisce perché dovremmo dare i nostri soldi ai partiti senza garanzie né nei processi decisionali né sull’utilizzo dei fondi. Non avete saputo gestire ciò di cui vi siete indebitamente appropriati. Affermare che i politici sono dei ladri è tecnicamente vero non perché lo sia ciascun politico ma perché l’insieme dei politici non ha impedito che il furto e la ruberia divenisse una regola e non un’eccezione, poiché le leggi ve le fate voi e noi cittadini possiamo solo urlarvi tutto il nostro disappunto. Bersani se ancora non hai capito che devi dire NO al finanziamento pubblico ai Partiti allora mi sorge il dubbio che tu sia un coglione!

Non c’è discussione possibile: devi fare l’unica cosa che si deve fare, dopo aver consentito per decenni che si facesse scempio del denaro pubblico. Non avete altra scelta. Non c’è nulla da rivisitare: non ne avete il diritto se volete rappresentare il Popolo Italiano. E il Popolo Italiano vi ha detto NO: avete usurpato la sovranità popolare commettendo un abuso di potere legislativo. Vi siete macchiati di appropriazione indebita, lasciatelo dire da un tuo elettore.

L’uovo di Colombo

Caro Bersani,

è la seconda volta che ti scrivo. Spero di essere più fortunato o meglio che tu voglia cogliere questa volta la fortuna di ricevere i miei gratuiti consigli. La volta scorsa non mi hai ascoltato e adesso ti ritrovi a recuperare il tempo che non hai dedicato a dialogare con il M5S.

Adesso apri le orecchie e ascolta bene.

Tu e il PD volete il bene del Paese. Diamolo per assodato. Dobbiamo ritenere che anche il M5S voglia il bene del Paese. Affermare che sono interessati al potere sarebbe un’affermazione cretina che si ritorcerebbe contro chi la pronuncia (devo elencare tutte le cose che non avete fatto quando siete stati al governo? devo spiegare come avete supportato e nutrito il berlusconismo?).

Va inoltre considerato che il M5S non è disposto a dare la fiducia al PD o a un “governo dei Partiti”; a mio avviso sbagliano poiché la fiducia va data al programma di governo e non al PD o ai Partiti, ma le cose stanno così e non c’è tempo per insegnare le regole costituzionali, dopo che politici e media hanno per decenni ininterrottamente proiettato un film fantasy che ha dato a bere all’Italia la favola che con il voto l’elettore sceglie il governo.

Date tutte queste premesse c’è una soluzione semplice semplice: un uovo di Colombo. Il PD dichiari a Napolitano che è disposto a votare la fiducia a un governo affidato al M5S sulla base di un programma definito nei contenuti, nei tempi e nei modi di attuazione.

Se questa semplice e rivoluzionaria soluzione fa breccia nella tua mente, si può passare a definire il programma; operazione semplice e veloce. Ovviamente è necessario che il PD ti segua su questa strada.

Pensaci bene. Il PD guadagnerebbe in credibilità e fiducia. In un colpo solo si potrebbe fare pulizia di tutto l’apparato che asfissia il partito. Il PD potrebbe finalmente iniziare a costruire un progetto politico di governo e di rinnovamento del Paese; potrebbe dotarsi di una identità culturale attualmente molto grigia, confusa e appannata… Insomma ci sarebbe solo da guadagnare e nulla da perdere: per il PD e per l’Italia.

Troverai il coraggio per fare quel che occorre fare? Se lo troverai, il Paese sarà con te. Nel Partito aumenteranno i nemici, ma questi potranno presto consolarsi con una ricca e immeritata pensione.

Indice di Gradimento: il PD è attualmente sotto il livello di guardia. Ancora una mossa sbagliata e a contendersi il Paese saranno Grillo e Berlusconi perché il PD sarà fuori dai giochi!

 

 

Il Giornalismo e la Partitocrazia

Il braccio di ferro con il Quirinale” è il titolo del lungo articolo, pubblicato su La Repubblica del 7 marzo 2013 a firma Claudio Tito, che oggi voglio commentare.

Incipit.

La crisi politica che si è aperta dopo le elezioni assomiglia sempre più a una partita a scacchi. Ognuno muove il proprio pedone, ma nessuno sembra in grado di arrivare in fondo. Di dare lo scacco matto”.

Fermiamoci. Rileggiamo e urliamo: CAZZO non è possibile! Poi vi lamentate del trattamento che Grillo riserva ai Continua a leggere

Caro Bersani

Caro Bersani,

il centro-sinistra ha perso le elezioni. Così si dice in giro. Sul piano numerico è certamente vero poiché alla Camera abbiamo (da elettore del PD ho il diritto di dire “abbiamo”?) la maggioranza assoluta grazie a una legge assurda che voi avete la responsabilità di aver concorso a mantenere (in questo caso il “voi” ci sta poiché noi elettori vi avevamo dato nel 2006 il mandato, a voi e a IDV, di cambiare la legge). Al Senato abbiamo la maggioranza relativa e nessun accordo preventivo di alleanza di governo, nonostante fosse altamente probabile che il voto determinasse la situazione in cui ci troviamo. Sarebbe ipocrita attribuire la responsabilità della mancata maggioranza al Senato Continua a leggere

25 febbraio: liberi dagli oni e dagli ini

25 febbraio, la nuova liberazione dagli oni e dagli ini.

Liberazione da Berlusconi, dal suo fasullo PdL e dai falsi fratelli d’Italia.

Liberazione da Maroni e dalla Lega

Liberazione da Casini e Fini (…questa è difficile, lo so ma possiamo farcela). Continua a leggere