Zingaretti, Bersani … non ci siamo!

La cultura progressista, riformista e di sinistra sta replicando scelte sbagliate del passato; scelte che hanno favorito il degrado istituzionale svilendo la costituzione a strumento di lotta politica nelle mani della maggioranza di turno e a merce di scambio in accordi di potere, mentre persiste l’incertezza sulle regole elettorali, una delle cause della instabilità politica. In soli 26 anni abbiamo cambiato 5 leggi elettorali nazionali e ci apprestiamo a varare la sesta.

Dal 1993 viviamo sotto il rischio che una minoranza politica, per effetto del sistema elettorale, possa assumere il controllo assoluto del parlamento, eleggersi il proprio presidente della repubblica, controllare la corte costituzionale, modificare a piacimento la Costituzione senza nemmeno l’impiccio di un referendum se questa minoranza dovesse disporre, per meccanismi di ingegneria elettorale, dei due/terzi del parlamento.

Il centro-sinistra dopo aver impiegato 26 anni per rendersene conto, nuovamente se ne dimentica, mentre in questi 26 anni si è cincischiato con leggi elettorali indecenti (italicum e rosatellum, dopo aver lasciato colpevolmente in vita il porcelum e non aver corretto il mattarellum) e riforme costituzionali pasticciate e dannose.

Oggi dobbiamo fare i conti con una maggioranza che si è costituita su un patto che prevedeva l’approvazione della riduzione dei parlamentari.

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Uniformarsi ai paesi europei più virtuosi …

Ridurre i nostri parlamentari del 36,5% avrebbe la finalità di uniformare il nostro Parlamento ai più virtuosi paesi europei, sostengono i promotori di questa drastica riduzione.

E’ davvero così?

Esiste un modello europeo e all’interno di questo modello paesi più virtuosi e mono virtuosi?

La risposta è NO: i parlamenti dei paesi europei esprimono rapporti di rappresentanza molto differenti che vanno da 16,5 parlamentari ogni 100.000 abitanti a 1 parlamentare ogni 100.000 abitanti. La media tra i 27 paesi UE (quindi UK escluso) è 1,88 parlamentari ogni 100.000 abitanti.

L’Italia ha 1,45 parlamentari ogni 100.000 abitanti, quindi se dovessimo uniformarci alla media europea dovremmo aumentare il numero di parlamentari

Il concetto di virtuosità nella rappresentanza solleva molte perplessità perché si tratta di una valutazione rimessa alla libera e soggettiva interpretazione : per qualcuno potrebbe significare avere un rapporto di rappresentanza alto, per altri potrebbe significare avere un rapporto di rappresentanza basso; oppure, la virtuosità potrebbe stare nell’essere nella media o nell’essere nella fascia alta o in quella bassa. Continua a leggere