Gentile presidente Mattarella

Gentile presidente Mattarella,

a breve le arriverà la nuova legge elettorale da promulgare: l’Italicum.

Anche l’Italicum viola la libertà di scelta degli elettori: molti eletti saranno scelti direttamente dalle segreterie di partito.
Il voto continuerà a essere indiretto, in aperto contrasto con la Costituzione, perché la selezione dei candidati è per intero assolta dai Partiti e l’assegnazione dei seggi avviene in base alla cifra nazionale senza diretta relazione tra eletto e voti nel collegio.

Il voto sarà anche diseguale poiché ciascun voto concorre in misura differente a determinare la consistenza dei gruppi parlamentari. La nuova proposta di legge introduce il raggiungimento di una soglia per il conseguimento del premio di maggioranza, ma potrebbe bastare un solo voto di differenza tra chi supera il 40% e chi consegue gli stessi voti meno 1. Non si comprende per quale ragione logica – e difendibile sul piano giuridico e costituzionale – non sia sempre previsto il ballottaggio se nessuno raggiunge la maggioranza assoluta.

La Corte ci ricorda che “qualora il legislatore adotti il sistema proporzionale, anche solo in modo parziale, esso genera nell’elettore la legittima aspettativa che non si determini uno squilibrio sugli effetti del voto”. L’Italicum è un sistema proporzionale che con un irragionevole premio trasforma la maggiore minoranza in maggioranza assoluta in grado di formare un Esecutivo, senza che sia stato espressamente votato un programma di Governo.
L’ Italicum persegue il rispettabile obiettivo della stabilità di governo senza rispettare il vincolo delminor sacrificio possibile degli altri valori costituzionalmente protetti” perché altera il valore del voto e perché si vota per la rappresentanza parlamentare e non per il governo
Si introduce il bizzarro sistema dell’elezione diretta dell’esecutivo a insaputa degli elettori.
Il “premio” rende certa l’alterazione dei rapporti di forza parlamentari, ma non è certa la stabilità di governo, poiché ogni parlamentare non ha vincolo di mandato.

L’introduzione del premio rovescia la ratio della formula elettorale proporzionale, prescelta dallo stesso legislatore al fine di assicurare la rappresentatività dell’assemblea parlamentare, e produce una “eccessiva divaricazione tra la composizione dell’organo della rappresentanza politica, che è al centro del sistema di democrazia rappresentativa e della forma di governo parlamentare prefigurati dalla Costituzione, e la volontà dei cittadini espressa attraverso il voto, che costituisce il principale strumento di manifestazione della sovranità popolare, secondo l’art. 1, secondo comma, Cost”.

Chi dovesse superare il 40% si aggiudica 340 seggi su 617 mentre chi si ferma al 39% si aggiudica appena 180 seggi circa!

Quale abisso di consenso popolare ci sarebbe tra le due formazioni politiche?

Tutto ciò è “incompatibile con i principi costituzionali in base ai quali le assemblee parlamentari sono sedi esclusive della «rappresentanza della politica nazionale» (art. 67 Cost.), si fondano sull’espressione del voto e quindi della sovranità popolare, ed in virtù di ciò ad esse sono affidate funzioni fondamentali, dotate di «una caratterizzazione tipica ed infungibile» (sentenza n. 106 del 2002), fra le quali vi sono, accanto a quelle di indirizzo e controllo del governo, anche le delicate funzioni connesse alla stessa garanzia della Costituzione (art. 138 Cost.)”, scrive la Corte Costituzionale (sentenza 1/2014).

Mentre si consolida il ruolo dei Partiti, sino a coartare la libertà di scelta degli elettori nella determinazione dell’organo legislativo, non si attua l’articolo 49 della Costituzione per regolare la natura giuridica dei partiti. Attendiamo, ormai da quasi sette decenni, che la vita dei Partiti sia improntata al metodo democratico e alla trasparenza nella selezione dei candidati, nei processi decisionali, nella gestione economica e finanziaria. Lo ricordava con apposito progetto di legge Luigi Sturzo nel lontano 1958.

Sempre la Corte Costituzionale ha scritto nella sentenza 1/2014 che le funzioni attribuite ai partiti politici devono “essere preordinate ad agevolare la partecipazione alla vita politica dei cittadini ed alla realizzazione di linee programmatiche che le formazioni politiche sottopongono al corpo elettorale, al fine di consentire una scelta più chiara e consapevole anche in riferimento ai candidati”.
Di tutto ciò non c’è traccia.

Signor Presidente mi attendo, e le assicuro che siamo in tanti ad attendercelo, che lei rispedisca al Parlamento questa legge che suona come una offesa alla Costituzione, al diritto, al buonsenso, ai diritti costituzionali del popolo sovrano.

Distinti saluti.

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Questo messagio è stato inviato oggi al Presidente Mattarella tramite il servizio webmail disponibile sul sito ufficiale della Presidenza della Repubblica

IL NUOVO ITALICUM

Finalmente ci siamo. Silvio Berlusconi e Matteo Renzi hanno raggiunto un accordo per la nuova legge elettorale che consentirà di rinnovare il Parlamento.

Come sapete, se andrà in porto la riforma costituzionale in discussione, il Senato non sarà più eletto dal popolo sovrano e non dovrà votare la fiducia al Governo.

L’obiettivo dichiarato è: avere un vincitore appena terminate le operazioni di voto e avere un Governo in grado di fare senza subire veti e ricatti.

Manca ancora qualche dettaglio, ma il più è definito.

Tipologia: legge proporzionale a ripartizione nazionale con premio per ottenere la maggioranza assoluta e soglie di accesso.

Premio: il partito che raggiunge il 40% dei voti validi avrà un premio che lo porterà alla maggioranza assoluta con 340 deputati (su 630). Se nessun partito raggiunge questa soglia, si va al ballottaggio tra i primi due classificati. Il calcolo è fatto su base nazionale.

Soglie di sbarramento: ancora qualche dubbio. Renzi le vorrebbe al 3%, Berlusconi al 6%. Vedremo.

Liste: i Partiti presenteranno i loro candidati in liste bloccate solo per i capilista; gli elettori potranno esprimere due preferenze tra i candidati presenti in lista. Le preferenze dovranno essere assortite nel genere, pena nullità del voto.

Varietà di genere: ogni genere potrà contare sul minimo del 40% di capilista.

Collegi: saranno 100; è prevista la candidatura multipla ma in non più di dieci collegi.

Considerazioni

Ancora una volta avremo un parlamento costituito per la gran parte da nominati, vale a dire rappresentanti dei partiti, scelti esclusivamente dalle segreterie dei partiti nonostante la Corte Costituzionale abbia ribadito con la sentenza 1/2014 che “le funzioni attribuite ai partiti politici dalla legge ordinaria al fine di eleggere le assemblee … devono essere preordinate ad agevolare la partecipazione alla vita politica dei cittadini ed alla realizzazione di linee programmatiche che le formazioni politiche sottopongono al corpo elettorale, al fine di consentire una scelta più chiara e consapevole anche in riferimento ai candidati”. Continua a leggere

Democrazia e Stato di diritto

calderolLa legge elettorale del 2005, nota come Porcellum, presenta rilevanti e non manifestamente infondate questioni di legittimità costituzionale. Questa volta il giudizio è della Corte di Cassazione che, nelle motivazioni con cui rimette il giudizio alla Corte Costituzionale, accoglie i rilievi riguardo a premio di maggioranza alla Camera, premio di maggioranza al Senato, liste bloccate che delegano agli organi di partito l’effettiva selezione dei parlamentari; respingono i rilievi relativamente all’indicazione del candidato premier poiché questa non è lesiva delle prerogative del Presidente della Repubblica e non introduce nemmeno surrettiziamente un sistema presidenziale.

Riguardo alla legge elettorale la Cassazione non dice nulla di nuovo. I rilievi sono ampiamente evidenti e sono stati sollevati sin dal momento dell’approvazione della legge. I rilievi della Corte confermano piuttosto quanta cialtronaggine sia dominante tra coloro che hanno occupato e occupano il Parlamento. Basta un po’ di buon senso per vedere quel che la Cassazione afferma con osservazioni tanto elementari quanto incontestabili. In realtà il Porcellum è l’ultimo atto di un lungo processo parlamentare con il quale siamo passati dal Partito Stato allo Stato dei Partiti. Continua a leggere