La legislazione sul consumo di droga tra non punibilità, repressione e proibizionismo produce effetti devastanti. Un comportamento che è sintomo di disagio sociale, talvolta lieve, talaltra profondo, per effetto di una legislazione folle produce danni individuali e collettivi incalcolabili. Provo a affrontare il tema in modo schematico, considerata la vastità e complessità.
1) Le droghe fanno male, tutte indistintamente, una di più, l’altra di meno ma tutte certamente tossiche.
2) Ciascuno ha la facoltà e la libertà di farsi male come crede.
3) Nessuno ha il diritto di mettere a repentaglio la vita altrui per le proprie abitudini di consumo.
4) La collettività ha il diritto, forse il dovere, d’interrogarsi su fin dove è disposta a farsi carico dell’irresponsabilità altrui
5) Ogni limitazione della libertà individuale non può discriminare in base a fattori di valutazione soggettiva: a pari rischio pari limitazione, a pari pericolo pari limitazione.
6) Tra tutte le sostanze psicotrope nessuna è più dannosa dell’alcol. Nessuna droga uccide più dell’alcol: circa 25000 ogni anno i morti in Italia attribuiti all’abuso di alcolici. L’alcol è in Europa la prima causa di morte tra i giovani fino a 30 anni. Continua a leggere