Le parole sono pietre, ammoniva Carlo Levi, ma se le parole sono scritte nelle leggi o a pronunciarle sono coloro che rappresentano il potere legislativo o le Istituzioni allora le pietre sono più aguzze e fanno più male.
La violenza va sempre combattuta e condannata; anche la violenza verbale deve essere tenuta a freno perché violenza genera violenza in una escalation che una volta innescata è difficile frenare.
Se un Paese è costantemente attraversato da “estremizzazioni violente anche sul piano verbale o sul piano della propaganda politica” dopo aver doverosamente condannato il fenomeno sarebbe opportuno interrogarsi sulle cause. La violenza non nasce dal nulla.
Se va da un lato condannata la violenza, anche solo verbale, contro lo Stato, le Istituzioni e i suoi rappresentanti, dall’altro va analizzato il comportamento dello Stato, delle Istituzioni e delle persone che danno corpo alle Istituzioni. Non credo alla insopportabile retorica della “casa degli italiani”: deve essere ancora edificata. E l’immagine retorica del “Palazzo” da processare è vecchia di QUARANTA ANNI! Significherà qualcosa? Continua a leggere