C’è chi non può mangiare

expoA breve l’Expo 2015 aprirà sul tema Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita: un tema importante, forse il tema dei temi.

Sarebbe bello che si lasciassero da parte le retoriche di sempre. Quelle proprie della propaganda cattolica, conservatrice e anche della autodefinitasi sinistra. Sarebbe bello che l’ideologismo parolaio di gran parte del mondo cosiddetto antagonista lasciasse spazio all’analisi della realtà e alle politiche concrete che si possono varare per la crescita sostenibile e la lotta alla miseria. Sarebbe bello che la Chiesa cattolica e il suo Pontefice si astenessero dalla propaganda populista e conservatrice che inneggia alla famiglia numerosa come speranza per il futuro; speranza di cosa?

Si pretende di combattere la povertà e la fame senza intervenire sugli aspetti nodali del problema: risorse e demografia.

Dal 1950 a oggi la popolazione mondiale è passata da 2.555 milioni agli attuali 7.292 milioni.

La crescita più forte è stata in Africa da 228 milioni a oltre 1.100 milioni.

Nel 2050, tenendo conto della riduzione in atto del tasso di crescita demografica, saremo in 9.550 milioni. Continua a leggere

La povertà e il dio denaro

Francesco OK“…la causa principale della povertà è un sistema economico che ha tolto la persona dal centro e vi ha posto il dio denaro; un sistema economico che esclude, esclude sempre: esclude i bambini, gli anziani, i giovani, senza lavoro … - e che crea la cultura dello scarto che viviamo. Ci siamo abituati a vedere persone scartate. Questo è il motivo principale della povertà, non le famiglie numerose” (papa Francesco, Le famiglie numerose danno speranza ).

Ecco ancora un’altra lettura semplicistica e riduttiva della realtà storica e… spirituale che accompagna l’umanità. Continua a leggere

Guardiamo in faccia l’Europa

Questo l’invito del settimanale Tempi: “Guardiamo in faccia l’Europa e cambiamole i connotati”!
Inquietante incitazione che fortunatamente termina con l’invito a firmare il Manifesto per l’europa.

In cosa consiste il problema dell’Europa?
Leggendo il Manifesto, lo si comprende sin dalle prima battute: basta osservare i numeri della natalità.

Tutto qui?
No, poi viene l’inaccettabile circostanza che “l’Europa non ha quasi altra fede e speranza se non nei cosiddetti nuovi diritti”.

I “nuovi diritti”: “Non c’è caso di relazioni con altri popoli – ad esempio con paesi dell’Est che chiedono di associarsi all’Unione Europea o paesi del terzo mondo che bussano all’Europa per gli aiuti umanitari – in cui diplomazie e Ong europee non si presentino al tavolo negoziale con la premessa che partnership e aiuti sono “condizionati” all’adozione, da parte degli interlocutori, di questa agenda di “nuovi diritti”. Quali? A quale “fede” e quale “speranza” alludono questi “diritti”?

Dunque, il disastro per l’Europa sarebbe la denatalità, l’aborto, il preservativo, l’omosessualità

Faccio fatica a immaginare un concentrato maggiore di banalità.
Siamo ancora fermi alle braccia per i campi. Continua a leggere