Il pluralismo televisivo

TV_colorNel 1990 il Parlamento con la legge Mammì avrebbe dovuto risolvere il problema esploso con la nascita delle televisioni private, adempiere le sentenze della Corte Costituzionale che ne sancivano la legittimità, riconsiderare il controllo parlamentare sul servizio pubblico, procedere al riordino delle frequenze. Non raggiunse nessuno di questi obiettivi poiché quella legge (la 223 del 6 agosto 1990) si limitò a fotografare l’esistente: il passaggio dal monopolio Rai al duopolio Rai-Mediaset.

Nel 1994 interviene la Corte Costituzionale che con sentenza n. 420 censura la legge Mammì affermando che riconoscere a un solo soggetto la possibilità di gestire 3 reti private sulle 9 allora previste lede i principi costituzionali sull’informazione e il pluralismo. Continua a leggere