Immobile, da Lenin ai cinque stelle

Urban ComplexitySu La Repubblica di oggi 9 aprile leggo l’articolo di Andrea Manzella dal titolo “Da Lenin ai cinque stelle”. La lettura mi suscita la visione di una colonna di fumo parolaio: ulteriore conferma di quanto la crisi di rappresentanza sia anche il prodotto della crisi di rappresentazione.

Non c’è dubbio che esista una “questione parlamentare“, che si manifesta nella eterna inefficienza e inconcludenza del nostro sistema politico-istituzionale, ma a ciò si pone rimedio col rispetto delle leggi, che consentono anche di provvedere a nuove leggi, e non ricorrendo a scorciatoie interpretative che affossano ancor di più le Istituzioni, la cui credibilità è già gravemente compromessa.

Presentare le commissioni permanenticome strumenti essenziali per l’attuazione del suo programma (il riferimento è al Governo), come snodi delle filiere di maggioranza e opposizione” significa trasformare un aspetto della realtà per realtà assoluta e totalizzante. Colpisce nel ragionamento di Manzella l’assenza di riferimenti normativi. Continua a leggere

VIVA L’IGNORANZA

impiccatoSi direbbe che il Parlamento non sia figlio della Costituzione, cattiva matrigna checché ne dica Benigni… Oppure la Costituzione è così complessa da comprendere che bisogna essere come minimo presidente emerito della Corte Costituzionale per iniziare ad avvicinarla… Peggio dei più antichi libri sacri. Se è così, allora la nostra Costituzione fa letteralmente schifo perché la Costituzione deve essere semplice, chiara e immediatamente comprensibile almeno negli aspetti essenziali. Se invece le cose non stanno così, allora sono i politici che fanno carta straccia della Costituzione e se questa ipotesi fosse corretta potremmo affermare che il Parlamento rischia di divenire un organo sovversivo dell’ordinamento costituzionale. Insomma, siamo messi proprio male.

Lo spunto di queste riflessioni è offerto dalle dichiarazioni del presidente del Senato, Pietro Grasso: per procedere alla formazione delle Commissioni Parlamentari occorre definire maggioranza e opposizione anche perché per legge alcune Commissioni spettano all’opposizione.

E qui mando affanculo i miei docenti che evidentemente non mi hanno insegnato molto. Controllo veloce della Costituzione e ho la conferma che il mio ricordo è corretto. L’art. 72 della Costituzione indica che le commissioni devono essere “composte in modo da rispecchiare le proporzioni dei gruppi parlamentari. Continua a leggere