L’aborto e la Corte Suprema USA

L’ultima decisione della Corte Costituzionale USA sull’interruzione volontaria di gravidanza ci riporta a irragionevoli contrapposizioni, anche perché prevale una narrazione che non aiuta comprendere, ma è solo funzionale alla formazione di tifoserie.

Preferisco utilizzare l’espressione Interruzione Volontaria della Gravidanza (IVG) al termine “aborto” perché l’aborto è un evento naturale o indotto e le legislazioni si occupano solo dell’aborto indotto, vale a dire della scelta consapevole di interrompere la gravidanza.

La Corte Suprema USA ha affermato che l’IVG non trova giustificazione e protezione a livello costituzionale poiché attiene alle competenze di ogni Stato federato. Nell’assumere questa decisione la Corte ha ribaltato una sentenza del 1973 che assumeva la decisione di prevedere l’IVG a livello federale appoggiandosi su un passaggio del XIV Emendamento: “Nessuno Stato farà o metterà in esecuzione una qualsiasi legge che limiti i privilegi o le immunità dei cittadini degli Stati Uniti; né potrà qualsiasi Stato privare qualsiasi persona della vita, della libertà o della proprietà senza un processo nelle dovute forme di legge; né negare a qualsiasi persona sotto la sua giurisdizione l’eguale protezione delle leggi.”

La Corte affermava il diritto alla libera scelta in tutto ciò che attiene alla sfera individuale, ma per la Corte questa libertà di scelta non era assoluta. La Corte pose dei limiti all’IVG: poteva essere effettuata solo fino a quando il feto non fosse in grado di vita autonoma, anche con l’ausilio di apparecchiature (solitamente 24-28 settimane), o in caso di pericolo di vita per la madre.

Continua a leggere

Mario Adinolfi in difesa della buona legge 40

Leggo su Twitter e Facebook Mario Adinolfi @marioadinolfi : “Se dico “legge 194” mi inviteranno subito a “rispettare e far applicare una legge dello Stato”. Se dico “legge 40” mi diranno subito che va aggirata, infranta, dichiarata incostituzionale, nonostante sia stata votata dai tre quarti del Parlamento e i referendum per cancellarla siano miseramente naufragati, come il referendum per cancellare la 194 d’altronde. Il capitolo nono di Voglio la mamma è in difesa della legge 40 e l’ho appena pubblicato integralmente sulla pagina Fb del libro che sta diventando una bella comunità

Vado su FB e leggo il capitolo nono in cui Adinolfi scrive, tra altro,

La legge 40 è stata approvata da una maggioranza molto ampia e trasversale in Parlamento, molto più ampia e trasversale di quella che ha approvato la legge 194. La legge 40 è stata sottoposta non a uno, ma a una raffica di referendum. Una serie di soggetti si opposero a quei referendum formando comitati per l’astensione e gli astenuti furono il 75% degli aventi diritto al voto, con un risultato di affluenza alle urne che non era mai stato così basso in una consultazione referendaria. La volontà popolare ha dunque salvato una buona legge.

Prosegue. “Quindi si può dire che i referendum abrogativi della legge 40 furono solennemente bocciati da quattro italiani su cinque, così come la legge 40 fu approvata da più di sei rappresentanti del popolo italiano su dieci al Senato. In termini democratici il parere degli italiani sulla legge sulla fecondazione assistita mi pare più chiaramente espresso in termini positivi e a sua difesa.”

Folle corto circuito. L’astensione è indifferenza verso un tema, valutazione di essere impreparato a esprimersi su una legge, ma affermare che la volontà popolare ha salvato una buona legge è sovvertimento della realtà, arbitraria e illogica interpretazione. La maggioranza non si è espressa e nessuno può attribuire a un fronte o a un altro quel non esprimersi. Continua a leggere

Spagna, aborto e diritti del concepito

aborto spagnaIl governo di Mariano Rajoy in Spagna approva un disegno di legge che adesso passerà al Parlamento per l’approvazione definitiva. Si tratta della “Legge di Protezione dei Diritti del Concepito e della Donna Incinta” che modifica in profondità la riforma voluta da Zapatero, “Legge sulla Salute Sessuale e Riproduttiva e sull’Interruzione Volontaria della Gravidanza”.

Dalla Spagna all’Italia si riapre il dibattito, in verità mai concluso, sull’aborto e sulle modalità più efficaci di contrastare questa piaga sociale. Perché una cosa deve essere chiara a tutti: nessuno è favorevole all’aborto; il contrasto è tra Continua a leggere