L’art. 122 della Costituzione al comma 2 recita: “Nessuno può appartenere contemporaneamente a un Consiglio o a una Giunta regionale e ad una delle Camere del Parlamento, ad un altro Consiglio o ad altra Giunta regionale, ovvero al Parlamento europeo”.
La norma costituzionale è incredibilmente chiara, precisa, tassativa. Non prevede eccezioni, non rinvia a leggi ordinarie per regolare sospensioni o transizioni tra una carica elettiva regionale e una parlamentare.
Succede però regolarmente che consiglieri regionali siedano in Parlamento, discutano, votino in aperta violazione della Costituzione. Nessuna norma di legge o regolamentare può sospendere la Costituzione.
Affinché i vostri discorsi d’insediamento, gentili Presidenti, non si traducano sin da subito in vuota retorica di circostanza, cosa avete intenzione di fare immediatamente perché cessi lo scempio della Costituzione?
Qualora riteniate opportuno non fare nulla o non fornire convincenti e motivate spiegazioni del perché una norma costituzionale possa essere così platealmente violata (o se preferite interpretata in modo opposto rispetto al significato esplicito della letteralità costituzionale), ogni cittadino ha il dovere di sospendere la propria fiducia verso le vostre persone e verso il Parlamento che ancora una volta si dimostrerebbe fonte di illegalità e Assemblea dei Rappresentanti dei Partiti e non dei Rappresentanti del Popolo Italiano come vorrebbe la Costituzione.
Sarebbe ancora una volta il trionfo della cultura degli azzeccagarbugli, degli intrallazzatori specializzati nello sfrugugliamento del diritto per trovare capziose interpretazioni atte a fornire parvenza di legalità a ogni violazione reale del diritto. “Fatta la legge, trovato l’inganno”, emblema dell’incertezza del diritto, è il tipo di cultura da sempre al servizio della criminalità organizzata di stampo mafioso, che così prospera in simbiosi con tanta pessima politica.
Il Parlamento non può essere la casa trasparente della buona politica se fa carta straccia della Costituzione, se rende incomprensibile l’applicazione della Costituzione e il suo stesso significato.
Date queste condizioni la sfiducia nelle Istituzioni parlamentari è quasi un imperativo categorico per ogni cittadino che creda nella legalità e nello stato di diritto, che voglia nei fatti e non a parole combattere ogni forma di arbitrio e di sopruso.
Gentili Presidenti, il vostro luminoso passato varrà poco se non sarà da subito in grado di illuminare il vostro esercizio delle responsabilità istituzionali.
Non avete l’autorità di cancellare norme incostituzionali ma potete invitare con fermezza i parlamentari ad abrogare immediatamente le norme che sul punto in discussione fanno scempio della Costituzione e contemporaneamente potete invitare i parlamentari che sono anche consiglieri regionali a decidere immediatamente perché voi Costituzione alla mano non potete essere i loro Presidenti finché non optano per una delle due cariche. O potete e volete esserlo?
A voi decidere come agire. Siamo stanchi dell’abuso di potere legislativo.
Buon lavoro.