Le condizioni dei lavoratori (tutti, dipendenti e autonomi) peggiorano costantemente; coloro che dovrebbero dare l’esempio, i rappresentanti del popolo o coloro che in ogni caso sono al servizio del popolo, conservano privilegi e benefici.
Responsabilità vorrebbe che quando tutti i cittadini avranno la pancia piena si potrà dedicare qualche soldo alle feste, che non hanno mai nutrito il popolo. Non c’è differenza tra una Maria Antonietta che invita il popolo a mangiare brioches e una democrazia che sperpera milioni in inutili parate, cerimonie e orpelli vari.
Facile dire che si tratta di demagogia ma siamo sicuri che si tratti di democrazia?
La sensazione è che l’italica classe dirigente ricordi più gli sfaccendati cortigiani che non la rappresentanza di un popolo sull’orlo della disperazione.
La democrazia abolisce il sovrano trasferendo la sovranità al popolo che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione, ma si direbbe che il malinteso concetto di sovranità popolare abbia prodotto la moltiplicazione dei sovrani instaurando un vero e proprio sistema oligarchico, un nuovo sistema cortigiano di cui lo Sport di Stato è parte integrante.
Non mi piace che si spendano milioni per edificare un sistema in cui si arruolano giovani atleti nei carabinieri, in polizia, in finanza, nelle forze armate, nelle guardie forestali affinché possano serenamente allenarsi nella loro disciplina sportiva preferita e servire la Patria gareggiando.
Non ho alcun italico orgoglio per i campioni olimpici pagati e formati con le nostre tasse quando molti dei nostri figli non hanno palestre nelle scuole e la scuola dell’obbligo non è gratuita come vorrebbe la Costituzione e non si garantisce il diritto alla istruzione ai meritevoli e capaci ma privi di mezzi come vorrebbe la Costituzione. Con i soldi che si spendono ogni anno per lo “sport di stato” quante palestre e strutture si potrebbero costruire per i cittadini? Quante borse di studio?
Non deriva alcun prestigio e alcuna ricchezza all’Italia da medaglie conquistate con i soldi dei cittadini.
E’ tipico delle dittature e delle monarchie assolute pagare delle persone perché ben figurino nelle attività sportive: era un segno dell’opulenza e della ricchezza del monarca o dittatore di turno.
In democrazia che funzione svolgono i campioni italiani a spese della cittadinanza?
Esisterà un solo disoccupato che sta meglio perché un atleta mantenuto con i nostri soldi ha vinto una medaglia tirando di scherma?
Le Fiamme Oro Gruppi sportivi della Polizia di Stato annoverano 321 atleti che si allenano, gareggiano e ricevono uno stipendio analogo a chi svolge normali funzioni di servizio. Sono seguiti da 74 tecnici, 8 coordinatori, un presidente assistito da 9 vice; dispongono di 9 centri sportivi dislocati sul territorio nazionale. Il costo? Bazzecole: pagano gli italiani.
Nei corpi militari ci sono circa 600 atleti pagati per fare sport. Il costo? Sciocchezzuole, quisquilie, bazzecole e pinzillacchere… e io pago! Diceva Totò. Ovviamente dispongono di centri sportivi, strutture e mezzi.
Abbiamo Gruppi sportivi militari e Corpi dello Stato di: Esercito Marina Aeronautica Carabinieri Fiamme Gialle Guardia di Finanza Fiamme Oro Polizia di Stato Fiamme Azzurre Polizia Penitenziaria e Astrea Calcio
Corpo Forestale dello Stato Fiamme Rosse Vigili del Fuoco (gli atleti svolgono anche normale attività di servizio).
Ovviamente ci sono i concorsi per reclutare atleti e ci sono vere e proprie campagne acquisti per strappare atleti da un gruppo sportivo di un corpo e “arruolarli” in un altro.
Chiaramente tutto è regolato con copiosità di leggi istitutive, norme e regolamenti, per esempio la n. 78 del 31 marzo 2000.
Ovviamente, chi non dovesse conseguire risultati brillanti nella disciplina per la quale è stato “arruolato” sarà affidato a incarichi operativi nel corpo di appartenenza o in altro corpo. Potranno fare carriera per meriti sportivi e a fine attività essere impiegato nel ricco sistema dello sport di Stato.
Non parliamo poi di sponsorizzazioni e ricchi contratti pubblicitari che ovviamente sono il risultato dei nostri investimenti sulle loro capacità sportive… ma i frutti li raccolgono loro.
Generali, ufficiali e sottoufficiali sovrintendono e organizzano le attività sportive e difendono la Patria seguendo accuratamente gli allenamenti. Questi prodi ufficiali non si occupano solo di coordinare gli atleti e gestire i Gruppi Sportivi ma credo che le nostre Forze Armate potrebbero essere perfettamente gestite con meno ufficiali e sottufficiali, giacché assommano ormai a un numero che supera la semplice truppa!
Ovviamente non mancano gli scandali come nel caso del carabiniere e commendatore Alex Schwazer sospeso dal CONI per doping, congedato dai carabinieri e senza più il ricco contratto con la Ferrero. E mi chiedo sino a che punto Schwazer sia “colpevole” e sino a che punto sia “vittima” di un sistema sportivo che ormai è un business, una impietosa fabbrica di successi che con i valori dello sport a poco da spartire.
Qualcuno dice che se non ci fosse questa organizzazione statale molti atleti non avrebbero la possibilità di emergere; sarà, ma forse se si investisse sui giovani sin dai primi anni di scuola, se non si alimentasse la passione sportiva come soluzione dei problemi reddituali, se lo Stato non portasse via i migliori atleti alle società sportive… qualche risultato si otterrebbe.
In ogni caso, meglio dedicare le poche risorse per avere tanti dilettanti che impiegarle per pochi campioni ben pasciuti a spese della collettività. Perché questo è il punto. Nulla da dire contro i bravi ragazzi che utilizzano il “sistema” per allenarsi e vincere nelle competizioni ma questo con l’orgoglio nazionale non c’entra proprio nulla: si tratta di semplice spirito competitivo che esiste anche in un incontro tra squadre scolastiche, quartieri e municipi confinanti. Smettiamola con questa insana e perniciosa retorica di confondere lo spirito sportivo con l’orgoglio nazionale. Nello sport vale una sola regola: vinca il migliore!
Gli uomini delle istituzioni hanno alimentato e alimentano questa vuota e insopportabile retorica nazionalista. Che bello vedere i giocatori della nazionale che cantano l’inno nazionale… peccato che dalle scuole il canto sia sparito e anche l’arte e anche l’educazione civica… Vorrei essere orgoglioso di una nazione che sa prendersi cura di ogni cittadino e di ogni sfortunato che mette piede sul suolo nazionale. Vorrei essere orgoglioso di una classe dirigente capace e attenta ai bisogni dei cittadini.
Una democrazia non ha bisogno di bandiere e di simboli ma di esempi virtuosi.