I Media hanno un potere sconfinato e spesso fiancheggiano i potenti patentati, sia quelli di ruolo sia i panchinari.
Confezionano notizie, decidono cosa e come far passare le notizie, cosa sia notiziabile e cosa no. Detengono il monopolio del microfono e decidono chi ha diritto al microfono. La realtà è complessa e noi ne vediamo solo alcune sfaccettature, spesso quelle che altri decidono di farci vedere. La realtà diviene così quel che noi percepiamo e spesso sono altri a decidere cosa dobbiamo percepire.
La realtà è percezione. La percezione è parziale ma sempre giusta poiché, appunto, è quel che percepiamo. Può non essere corretta perché incompleta, ma la percezione è giusta, al massimo sono sbagliate le parole che utilizziamo per rappresentare la realtà che vediamo.
Immaginate di avere una mela di fronte a voi; dite che vedete una mela e la semplice visione porta con sé considerazioni, ipotesi: sembra matura, succosa, buona… In realtà vedete una parte della mela e solo facendola ruotare potreste accorgervi che l’altro lato è marcio.
Ogni giorno i Media ci propinano notizie. La quantità di notizie è talmente rilevante che quelle di oggi schiacciano quelle di ieri, non riusciamo ad analizzarle tutte e ad approfondirle così finiamo per convincerci che la notizia in sé sia vera perché ci suona credibile e proviene da una fonte che riteniamo affidabile. La realtà diviene rappresentazione della realtà.
La crisi di rappresentanza è anche crisi di rappresentazione.
Sovente i Media concentrano l’attenzione su aspetti marginali della realtà, un po’ per semplicismo, un po’ per assecondare l’audience, un po’ per evitare che l’opinione pubblica si soffermi su aspetti più significativi della realtà.
I Media creano un’immagine della realtà più reale del reale. E’ la cultura della messinscena: la vita meriterebbe di essere vissuta senza una buona messinscena?
L’elogio della messinscena: non è forse l’arte della messinscena che distingue l’uomo dalle bestie? Gli altri sono solo dettagli. Questo il ruolo “culturale” troppo spesso svolto dai media.
Lo scopo della messinscena è quello di concentrare l’attenzione del pubblico, del “popolo sovrano”, sullo spettacolo della vita per distoglierla dalla vita. Fare in modo che tutti ogni giorno si occupino della rappresentazione della realtà e non della realtà.