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M5S, programma e aria fritta

programma_M5SIl programma del M5S in 20 punti: una rispettabile lista di propositi. La nostra storia repubblicana è piena di liste rispettabili. Per evitare che diventi aria fritta, vogliamo iniziare a entrare nei dettagli? In tanti casi sono i dettagli che fanno la differenza e quindi non sono trascurabili.

Il programma completo lo trovate su www.beppegrillo.it/movimento/programma.

Purtroppo anche in questo caso troverete elenchi di punti senza dettagli né su come pensano di realizzare i progetti né su come pensano di reperire le risorse.

Ecco i 20 punti del programma del M5S con succinti commenti punto per punto

- Reddito di cittadinanza

OK, per chi, per quanto tempo, misura del reddito e reperimento delle risorse. Se ipotizziamo anche solo 500 euro al mese per appena 1milione di cittadini senza lavoro significa 6miliardi di euro all’anno. Non pochi.

- Misure immediate per il rilancio della piccola e media impresa

OK quali?

- Legge anticorruzione

OK, specificare. La corruzione è un reato complesso da accertare. Bisogna analizzare i dettagli della proposta per poterla valutare. Il caso De Gregorio è emblematico di quanto sia complesso provare il reato di corruzione. Dove sono i dettagli della vostra proposta?

- Informatizzazione e semplificazione dello Stato

Come, iniziando da cosa. Abbiamo leggi ormai invecchiate e non del tutto applicate, la riforma Bassanini, per esempio. Servono indicazioni concrete e non slogan.

- Abolizione dei contributi pubblici ai partiti

Perfetto, facile e pulito; ma insufficiente perché occorre favorire la partecipazione politica dei cittadini; finanziare la politica con strutture e servizi e non i partiti.

- Istituzione di un “politometro” per verificare arricchimenti illeciti dei politici negli ultimi 20 anni

Ci sta. E’ quel che si fa a ogni caduta di regime per punire gli arricchimenti di regime. Pannella ne parlava già negli anni ’70.

- Referendum propositivo e senza quorum

Abolizione del quorum per i referendum abrogativi, OK; sul tema del referendum propositivo occorre più chiarezza

- Referendum sulla permanenza nell’euro

E’ un problema mal posto. Il problema non è l’euro ma l’incompiuto processo federativo dell’Europa. O si va verso gli Stati Uniti d’Europa o meglio che ciascuno vada per la sua strada. Questo è il nodo. Affrontare il problema partendo dall’euro significa fare la stessa cazzata già fatta, ovvero partire dalla fine.

- Obbligo di discussione di ogni legge di iniziativa popolare in Parlamento con voto palese

Assolutamente d’accordo. Anche questa non è una novità. La sostiene da anni anche Rodotà, per fare un esempio. Ma anche in questo caso semplice e chiaro, all’apparenza, servono i dettagli. Se si stabiliscono termini perentori per la messa in discussione di una proposta di legge popolare, che si fa se il Parlamento non rispetta il termine? Prevediamo una sanzione? A carico di chi? Prevediamo lo scioglimento del parlamento per attentato alla sovranità popolare?

- Una sola rete televisiva pubblica, senza pubblicità, indipendente dai partiti

Assolutamente d’accordo; come privatizziamo le altre reti? Nel modo cazzoso in cui sinora sono state fatte le privatizzazioni? Da Telecom a Autostrade è stato un susseguirsi di disastri.

- Elezione diretta dei parlamentari alla Camera e al Senato

Che significa? Con che modello elettorale? Elezione diretta ovvero senza liste e partiti? Spiegare prego… così è come buttare caviale ai porci!

- Massimo di due mandati elettivi

Mi limiterei a dire consecutivi

- Legge sul conflitto di interessi

OK dettagliare prego; anche quella di Frattini è titolata così. Qui il caviale proprio si spreca.

- Ripristino dei fondi tagliati alla Sanità e alla Scuola pubblica

Perfetto. Da dove si prendono?

- Abolizione dei finanziamenti diretti e indiretti ai giornali

Giustissimo.

- Accesso gratuito alla Rete per cittadinanza

D’accordo. Direi di più: a tutti coloro che si trovano sul territorio nazionale. Costi?

- Abolizione dell’IMU sulla prima casa

OK, si può fare. Come si sostituisce l’entrata di questa indigesta tassa?

- Non pignorabilità della prima casa

Detto così è pericoloso: rischia di trasformarsi in un costo in più su tutti. Forse basterebbe un fondo pubblico di garanzia per chi si trova in difficoltà col mutuo. Ne vogliamo parlare?

- Eliminazione delle province

OK ma poniamoci il tema della riorganizzazione amministrativa complessiva del territorio

- Abolizione di Equitalia

OK ma il problema è Equitalia o le norme che ne regolano l’esistenza e il funzionamento?

5 thoughts on “M5S, programma e aria fritta

  1. un piccolo suggerimento su un punto lo si potrebbe dare. Riguarda il finanziamento alla scuola pubblica. Basterebbe abolire la legge n. 62 del 2000 fatta dal governo D’Alema (sigh sempre lui) che parifica di fatto le scuole private alle scuole statali vorrei ricordare che da quel momento si è verificato un impoverimento dei finanziamenti alle scuole statali e un innalzamento dei finanziamenti alle private. Basta andare nei siti dei vari provveditorati regionali per vedere come al calo dei finanziamenti alle stati ci sia stato un incremento costante alle “parificate”. Costo per lo stato praticamente zero, ma una bella boccata d’ossigeno per la scuola pubblica.

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    • Comandante Lupo mette il dito nella piaga e conferma la mia tesi: il centrosinistra è stato funzionale al centrodestra con cui si è messo in competizione verso destra… Così da spronare il centrodestra ad andare ancor di più verso destra. Il berlusconismo di sinistra ha creato Berlusconi

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  2. Bravo comandante. Si fa presto a gridare allo scandalo ma chi ha aperto la strada ai finanziamenti della scuola pubblica con denari pubblici e’ stato proprio il governo D’Alema. Per competere con il cdx? Per consolidare l’area ex-DC del csx? Chissa’. Ma se il csx fa queste scelte politiche cosa pretendiamo poi dal cdx?

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  3. I “programmi politici” sono soltanto INTENZIONI - e in quanto tali sono TUTTI buoni, di per sé.
    A fare la differenza sono le MODALITA’ con cui si prevede la concretizzazione dei semplici propositi su carta.

    Il metodo per riconoscere l’attendibilità di chi sbandiera un programma è molto semplice:
    - Oltre a proporre un programma proponi anche le sue modalità di realizzazione? Ok, allora sei una persona seria e se ne può discutere.
    - Proponi solo un mucchio di buone intenzioni senza spiegarne le modalità? Allora sei senza dubbio un ciarlatano venditore di fumo.

    Tutti ricorderanno lo slogan dello gnomo, “PROMETTO UN MILIONE DI POSTI DI LAVORO!” Ok, Silvio, ma ci spieghi anche COME pensi di trovarli? Non una parola in proposito.
    La sua era chiaramente una cialtronata, e non c’era nemmeno bisogno di aspettare la prova dei fatti per rendersene conto.

    Ora abbiamo il “programma” del M5S. Bello, bravi…ma in cosa si differenzia da quello del Silvio?
    Le modalità sono le stesse: tante parole suadenti senza uno straccio di progetto sul COME concretizzale nella pratica.
    Poi magari fra poco dirameranno anche quello, spiegato per filo e per segno…ma fino ad allora i sedicenti “messia” del M5S non hanno alcun diritto di descriversi come “diversi” dai loro vituperati predecessori.

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    • Infatti, tutti siamo più o meno bravi a elencare le cose che occorre fare… ma chi le fa? quando le facciamo? come le realizziamo? Ecco che allora casca il palco.
      E allora a che servono i comitati di esperti? Non bastano le analisi svolte in questi anni? O è la volontà politica che manca?

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