Dopo la forte spinta federalista, inaugurata con la riforma costituzionale del 2001, si torna indietro.
Le motivazioni più gettonate per spiegare questo ritorno al passato sono: il federalismo ha prodotto contenzioso tra Stato e Regioni (che peraltro la riforma non risolve) e ha reso impossibile decidere sulle grandi questioni nazionali; le Regioni non sono state all’altezza del compito, facendo scempio di risorse pubbliche e degenerando in sistematici comportamenti truffaldini e criminali.
Perché il federalismo ha fallito?
Perché le Regioni sono in breve divenute tra gli Enti politico-amministrativi meno amati?
Perché in questi decenni le Regioni sono al centro della sistematica attività criminale intrecciata con la politica o con lo sperpero di ingenti risorse pubbliche?
Se tentiamo di dare una risposta a questi interrogativi, registriamo che l’atteggiamento prevalente è sempre lo stesso: promuovere un cambiamento senza indagare le cause che hanno prodotto il risultato indesiderato.
Sul finire del secolo scorso si affrontò l’antico tema del decentramento e del federalismo sulla scia della crescita elettorale della Lega. Continua a leggere