Guardiamo in faccia l’Europa

Questo l’invito del settimanale Tempi: “Guardiamo in faccia l’Europa e cambiamole i connotati”!
Inquietante incitazione che fortunatamente termina con l’invito a firmare il Manifesto per l’europa.

In cosa consiste il problema dell’Europa?
Leggendo il Manifesto, lo si comprende sin dalle prima battute: basta osservare i numeri della natalità.

Tutto qui?
No, poi viene l’inaccettabile circostanza che “l’Europa non ha quasi altra fede e speranza se non nei cosiddetti nuovi diritti”.

I “nuovi diritti”: “Non c’è caso di relazioni con altri popoli – ad esempio con paesi dell’Est che chiedono di associarsi all’Unione Europea o paesi del terzo mondo che bussano all’Europa per gli aiuti umanitari – in cui diplomazie e Ong europee non si presentino al tavolo negoziale con la premessa che partnership e aiuti sono “condizionati” all’adozione, da parte degli interlocutori, di questa agenda di “nuovi diritti”. Quali? A quale “fede” e quale “speranza” alludono questi “diritti”?

Dunque, il disastro per l’Europa sarebbe la denatalità, l’aborto, il preservativo, l’omosessualità

Faccio fatica a immaginare un concentrato maggiore di banalità.
Siamo ancora fermi alle braccia per i campi. Continua a leggere