Il Popolo spagnolo ha eletto il nuovo Parlamento.
Risultano elette 4 squadre principali: i Popolari, la squadra più numerosa con 133 seggi, segue Psoe (il partito socialista con 85 seggi), Podemos (sinistra, 71 seggi) e Ciudadanos (il partito della cittadinanza, 32 seggi).
Chiudono l’elenco i nazionalisti baschi con 5 seggi, l’altra formazione basca con 2 seggi; le due formazioni indipendentiste catalane (la Sinistra repubblicana con 9 seggi e la Convergenza democratica con 8 seggi); la Coalizione Canaria con 1 seggio.
I deputati eletti sono 350, per la maggioranza servono quindi 176 voti.
Nonostante la soglia di sbarramento e il sistema elettorale con assegnazione dei seggi su base provinciale, fattori che dovrebbero scoraggiare la frammentazione, concorrevano per un seggio al Congreso, l’equivalente della nostra Camera dei deputati, qualcosa come 48 liste. In ogni caso, i voti dispersi sono stati circa 592.000, pari al 2,5% del totale dei voti validi. L’affluenza al voto è stata del 69,8% contro il 73,2% del dicembre 2015.
Nessuno ha i numeri per governare; inevitabile una coalizione, esattamente come sei mesi fa, con variazioni numeriche non determinanti.
I commenti generali si concentrano sul rischio governabilità e sulla critica al sistema elettorale che si dimostrerebbe inadeguato. Continua a leggere