“Chiediamo di essere rispettati non solo per la imponente quantità di consensi che, sostanzialmente inalterata, noi abbiamo alle nostre spalle, ma anche e soprattutto perché, mentre è in atto una corrosione dei valori e delle strutture della società, una corrosione che dovrebbe fare riflettere seriamente quanti vanno al di là dell’immediato e guardano al domani, noi rappresentiamo non solo dei voti, ma idee, attese, speranze, valori, un patrimonio insieme di innovazioni, di ricchezza umana, di stabilità democratica, del quale il paese, secondo la nostra profonda convinzione, non potrebbe fare a meno.”
Intervento di Aldo Moro, 9 marzo 1977, nella discussione parlamentare, in seduta comune, per decidere sul rinvio a giudizio del senatore democristiano ed ex ministro Luigi Gui e del deputato socialdemocratico ed ex-ministro Mario Tanassi.
Il Parlamento decise per il rinvio a giudizio; nel 1979 la Corte Costituzionale assolve Luigi Gui, condanna per corruzione Mario Tanassi e “gli infligge la sanzione costituzionale della decadenza dall’ufficio di deputato”. Tanassi fu il primo ministro della Repubblica ad andare in carcere da condannato.
Sono passati molti anni da allora, c’è stata tangentopoli, sono cambiate anche le leggi che tutelano il parlamentare ed è cambiato anche il percorso che conduce alla decadenza dalla carica parlamentare, ma era previsto allora ed è previsto anche adesso. Continua a leggere