Un elemento qualificante della democrazia rappresentativa è la scelta dei candidati.
Questa dovrebbe avvenire attraverso due passaggi fondamentali:
- la selezione dei candidati a cura di iscritti, attivisti e sostenitori dei soggetti politici che partecipano alla competizione elettorale
- la scelta tra i candidati a cura degli elettori.
Perché questi due passaggi possano essere efficaci serve una rigorosa disciplina legale dei partiti per assicurare trasparenza nei processi decisionali interni ai partiti. Una disciplina legale che assicuri democrazia, partecipazione e trasparenza. In assenza di ciò, sarebbe la ristretta oligarchia alla guida dei partiti a nominare i rappresentanti del popolo.
In Italia, al massimo gli elettori scelgono tra un menù prestabilito dalle oligarchie in cabina di comando.
Nella nostra realtà, alla storica opacità che contraddistingue la gestione del sistema dei Partiti, si aggiunge la confusa e poco trasparente selezione dei candidati. Da anni, agli elettori non è data la possibilità di scegliere tra i candidati al Parlamento. Con queste caratteristiche, non c’è alcun dubbio che siamo in un autentico regime partitocratico: una oligarchia che sta portando a compimento il passaggio dal Partito Stato allo Stato dei Partiti.
Qualcosa però si muove. Continua a leggere