Boschi, basta la parola

Boschi8Qualcuno ricorderà lo slogan “Falqui, basta la parola”… erano i tempi di Carosello!
Falqui, il più noto  lassativo… ascoltare Boschi è inizialmente rilassante, ma poi…

Chi ha ascoltato la puntata del 2 dicembre di Otto e Mezzo, se non si è lasciato distrarre dagli occhi blu e dalla ammaliante mimica facciale, non avrà potuto fare a meno di notare l’inconsistenza di quanto detto dal Ministro e la contraddittorietà di quanto affermava.

Gruber inizia ricordando che anche esponenti del PD sono coinvolti nella nuova indagine con annessa retata che scuote la politica romana.
Il ministro Boschi ci ricorda, bontà sua, che in Italia vige la presunzione di innocenza e aggiunge che il “PD romano deve fare chiarezza perché evidentemente esiste un problema“. Di grazia, su cosa deve fare chiarezza? Fa una indagine parallela?
O si aspetta l’esito delle indagini, dell’eventuale rinvio a giudizio e dei processi o cautelativamente un Partito decide di sospendere coloro che sono indagati o accusati di gravi reati. Delle due l’una. Non si comprende in cosa consista l’esortazione a fare chiarezza se si coniuga con la precisazione che tutti sono innocenti fino a prova contraria. Questione di regole, non di chiarezza. Continua a leggere

Corrotti, ingenui e paraculi

prescrizioneLa corruzione è una costante in Italia da molti decenni. Credo non ci sia opera pubblica o emergenza che non abbia avuto un risvolto giudiziario di tangenti, appalti comprati e truccati, infiltrazioni malavitose…

Così avveniva prima di “mani pulite”, la tangentopoli di inizio anni ’90 del secolo corso, coì succede anche dopo e sino ai nostri giorni, come ci testimoniano i casi Expo, Mose, ma potremmo parlare del terremoto dell’Abruzzo e degli scandali “Grandi Eventi”.

Cambiano le occasioni, ma il copione è sempre lo stesso: politici nazionali e locali, amministratori di società pubbliche, faccendieri scelti come consulenti da politici e amministratori pubblici, magistrati e altri “servitori dello Stato” al servizio di ben altri interessi… e la mazzetta non manca mai! Continua a leggere

Da Tangentopoli a Expo 2015

asinoI fatti che con regolarità accompagnano la vita istituzionale e sociale dell’Italia dimostrano che la corruzione e la criminalità sono fattori costitutivi della Repubblica Italiana. La corruzione e la criminalità trovano nelle Istituzioni linfa per la propria diffusione, sia per incapacità di talune persone che occupano le Istituzioni sia per espressa volontà di altre persone.

Le Istituzioni non meritano credibilità politica e purtroppo non hanno alcuna legittimità costituzionale.
Su tutte, le più misere in credibilità sono il Parlamento, il Governo, le Regioni. Continua a leggere

Da Piccoli a Letta: 40 anni di finanziamento pubblico ai partiti

prendi i soldiNel 1974 il Parlamento approva la legge n. 195 che introduce il finanziamento pubblico ai partiti. Pochi colsero allora come oggi la natura incostituzionale e partitocratica della legge Piccoli che introduceva il finanziamento pubblico ai partiti. L’art. 3 prevedeva che il finanziamento andava ai gruppi parlamentari “per l’esercizio delle loro funzioni” e per “l’attività propedeutica dei relativi partiti” e obbligava il gruppo parlamentare a versare “una somma non inferiore al 95% del contributo riscosso” ai partiti; parallelamente, introduceva il finanziamento per l’attività “elettorale” dei partiti. Si configurava una evidente e palese violazione dell’art. 67 della Costituzione poiché il parlamentare è per Costituzione indipendente e senza vincolo di mandato. La legge 195/1974 instaura una commistione tra due identità giuridiche distinte:  il Gruppo parlamentare, che è parte della struttura legislativa dello Stato e quindi certamente figura di diritto pubblico, e il Partito, che invece è regolato dal diritto privato e si configura come un’associazione di fatto. In forza della legge il gruppo parlamentare si ritrovava ad avere una posizione debitoria verso il partito. Inoltre, la legge finanziando i partiti già presenti in Parlamento introduceva un elemento di vantaggio rispetto ai nuovi soggetti politici, cristallizzando i rapporti di forza e le posizioni acquisite in chiara violazione dell’art. 49 della Costituzione, perché il diritto dei cittadini di associarsi in partiti si configura in un diritto di serie A per i cittadini che si associano a quelli già esistenti e in un diritto di serie B per coloro che si associano a partiti nuovi. Danno ulteriormente aggravato nel caso una nuova formazione non riuscisse a raggiungere il quorum per entrare in Parlamento: il finanziamento era riservato a chi raggiungeva almeno “un quoziente in una circoscrizione ed una cifra elettorale nazionale di almeno 300.000 voti di lista validi, ovvero una cifra nazionale non inferiore al 2 per cento dei voti validamente espressi”. Ovviamente, anche chi non raggiungeva il quorum aveva sostenuto delle spese; il finanziamento pubblico, lungi dal favorire la partecipazione dei cittadini alla politica, mirava a consolidare posizioni di potere cristallizzate in ParlamentoContinua a leggere

Arresto per Berlusconi

Una parte del Paese esulta all’idea che a Berlusconi siano messe le manette ai polsi.

Una parte del Paese promette che se dovesse succedere scatenerà l’inferno.

Al momento non mi risulta siano state avanzate domande di arresto o richieste di misure restrittive nei confronti di Berlusconi. Continua a leggere