I cattodem hanno rotto i fioroni

Gli argomenti dei cattodem riguardo al ddl Cirinnà sono un miscuglio di pregiudizi, ipocrisie, competizioni elettorali con i loro omologhi del cdx.

Se realmente fossero interessati a contrastare l’utero in affitto, negli ultimi dodici anni si sarebbero dati da fare per rendere efficiente e applicabile la legge 40/2004 che sulla carta punisce il ricorso alla “maternità surrogata“.
È quello il luogo per contrastare le pratiche che i cattodem nei fatti hanno contribuito a favorire. Il ddl Cirinnà con l’utero in affitto non c’entra nulla.

Comma 6, art. 12 legge 40/2004: “Chiunque, in qualsiasi forma, realizza, organizza o pubblicizza la commercializzazione di gameti o di embrioni o la surrogazione di maternità è punito con la reclusione da tre mesi a due anni e con la multa da 600.000 a un milione di euro.

Come mai allora diverse cliniche possono impunemente pubblicizzare i loro servizi per la gravidanza surrogata?

Come mai studi legali italianissimi offrono assistenza per una gravidanza surrogata?

Come mai nessuno è perseguibile in Italia se fa ricorso all’estero alla gravidanza surrogata?

Stranamente a tutti questi cattodem dalla etica granitica da dodici anni sfugge che la legge è inapplicata e inapplicabile perché così decise chi l’ha voluta e difesa.

Un reato commesso all’estero non è sostanzialmente punibile in Italia se la pena minima è inferiore a 3 anni.
Peccato che questi legislatori siano così impreparati, però la loro etica è granitica.

Ovviamente, se non passa l’art 5 del ddl Cirinnà quei bambini nati con tecniche immorali, continueranno a nascere perché sinora non sono nati grazie al ddl Cirinnà. Ma questo ai nostri campioni di etica non interessa… chissà a quale prezzo cambierebbero idea. Sono sempre disponibili i saldi da Poltrone e Sofà!

Esiste un corso di specializzazione in etica della disonestà intellettuale?
Perché il Parlamento è pieno di autentici campioni di disonestà intellettuale.

Ovviamente, gli altri del PD, quelli che non sono cattodem, non stanno meglio a disonestà intellettuale.
Diversamente, affronterebbero i loro colleghi respingendo le loro tesi perché inconsistenti e irricevibili sul piano logico, culturale, etico e giuridico.
Ma poiché ritengono che averli dentro nel partito aiuti elettoralmente, preferiscono continuare a non affrontare il tema di sempre: chiarire il rapporto tra peccato e reato, tra etica individuale e laicità dello Stato e delle Istituzioni.
Così un pezzo di PD compete in minchiate etiche con Gasparri, Giovanardi, Casini, Alfano, Lorenzin, Binetti…

Il PD dimostra di avere un serio problema di identità culturale e politica.
E gli altri non sono messi meglio.

Uno studio legale che offre assistenza per la gravidanza surrogata: http://www.maternitasurrogata.info/contatti

La ricca offerta commerciale di una clinica ucraina:

Servizi/Costi

Maternità surrogata, GPA, utero in affitto… la confusione avanza

Il ddl Cirinnà con la previsione di adozione del figlio del partner (la famosa Stepchild adoption) ha offerto il pretesto per introdurre prepotentemente il dibattito sulla cosiddetta “maternità surrogata”.

Tra le due cose non c’è alcuna attinenza e nessuno ha portato argomenti per dimostrare che la Stepchild rappresenti un aggravamento del rischio al ricorso alla GPA (gestazione per altri).

La Stepchild prevista nel ddl Cirinnà non modifica le pene previste per chi ricorre alla “maternità surrogata” (art. 12 legge 40/2014); non prevede per i componenti  della unione civile un iter facilitato per accedere alla adozione (limitata alla possibilità di chiedere l’adozione del figlio del partner); non prevede alcun automatismo per accedere alla adozione (che dovrà sempre essere verificata dal Tribunale dei minori, al quale compete il compito di verificare che l’adozione sia nell’interesse del minore, secondo il rigoroso iter previsto dalla normativa vigente).

Non è stato sinora presentato un solo argomento a sostegno della tesi che la Stepchild adoption sia un incentivo alla GPA. Continua a leggere