Leggo l’editoriale di Lucia Annunziata dal titolo perentorio: Prendere atto della Terza Guerra Mondiale
Trovo che sia una interpretazione degli eventi riduttiva, arbitraria, forse un tantino faziosa.
Il terrorismo non è un insieme di “eventi occasionali”: gli atti terroristici sono interni a un piano – spesso velleitario – per modificare violentemente la realtà sociale e istituzionale di un Paese. Il piano talvolta è sconclusionato, pretesto ideologico per sublimare tendenze psicopatiche… ma sempre si percepiscono gli atti terroristici come un attentato al potere costituito, a un ordinamento sociale. Fu così anche con le Brigate Rosse: incapaci di criticare e combattere in modo civile il sistema capitalistico, ricorsero al terrorismo come critica psicopatica a un sistema economico-sociale. Alla base, l’idea ancestrale che si possa disporre della vita altrui. Si tratta di una idea presente in gran parte delle civiltà, compresa la nostra.
Arbitrario affermare che l’11 settembre sia l’inizio della “Terza guerra mondiale”. Perché, per il numero delle vittime?
Poi, siamo così sicuri che si tratti di un attacco islamico ai principi fondanti della democrazia europea? Continua a leggere