Dialogo con il Signor Non So
Domande e risposte per comprendere la riforma costituzionale
Una agile lettura dedicata agli indecisi e a coloro che vogliono andare oltre gli slogan
Dalla Introduzione:
“A pochi mesi dal voto referendario sulla riforma costituzionale la maggioranza degli elettori non ha ancora deciso se voterà e come votare.
La riforma modifica diversi ambiti della vigente Costituzione occorre, quindi, bilanciare aspetti positivi e negativi per giungere a un giudizio sintetico: SI o NO; prendere tutto o respingere tutta la riforma.
Questa è la decisione che dovrà assumere ogni elettore.
Come sempre, quando si tratta di scegliere tra NO e SI, occorre informazione, documentazione, capacità di analisi. In breve, conoscere per deliberare.
Trattandosi di un referendum costituzionale, ai sensi dell’art. 138 della costituzione, non è previsto un quorum dei votanti.
Il responso sarà necessariamente tra NO e SI, a prescindere da quanti saranno coloro che andranno a votare.
Questo è il terzo referendum costituzionale nella storia repubblicana, sebbene la Costituzione sia stata modificata innumerevoli volte. Sinora sono stati modificati 43 articoli con ben 15 leggi di revisione costituzionale ai sensi dell’art. 138.
Prima di adesso, solo in due occasioni le modifiche non sono state approvate con la maggioranza dei due terzi dei componenti di ciascuna camera. Eccoci quindi al terzo referendum costituzionale, dopo quello del 2001 e quello del 2006.
Nel 2001 sulla riforma del Titolo V della Costituzione si espresse appena il 34% dei votanti e la riforma fu approvata con il 64,2% dei SI; in sostanza, la riforma è diventata definitiva per volontà del 21,8% degli aventi diritto al voto.
Nel 2006 sulla nuova riforma che interveniva sulla seconda parte della Costituzione (come adesso con questa riforma Boschi) votò il 52,5% degli elettori e la riforma fu respinta con il 61,3% di NO; quindi, la riforma fu bocciata per volontà del 32,2% degli aventi diritto al voto.
Il pronostico più accreditato è che a questo terzo referendum andrà a votare meno del 50% degli elettori.
Inoltre, la percezione è che molti di coloro che sono in bilico tra SI e NO siano “vittime” della propaganda e degli slogan martellanti.
In breve, poca informazione e pressapochismo.
Se in questo referendum la partita tra i SI e i NO è nelle urne elettorali alla pari, perché l’astensione non incide sul responso finale, lo stesso non si può dire riguardo al sistema informativo che non è equilibrato tra le due posizioni.
Il fronte del SI ha una presenza sui media e una visibilità di gran lunga superiore, anche perché per la prima volta succede che a gestire la partita sul referendum costituzionale sia la stessa maggioranza e lo stesso governo che sono stati artefici della riforma.
Con la volontà di dare un contributo di chiarezza, ho raccolto in forma di dialogo le domande degli indecisi e le asserzioni di coloro che sono caduti nella rete della propaganda. Passo così in rassegna i diversi aspetti della riforma.
Ho costruito questo dialogo sforzandomi di essere obiettivo, aderente alla realtà e al testo della riforma, evitando denigrazioni e processi alle intenzioni.
Mi auguro che questo lavoro risulti utile a chiunque voglia approfondire i diversi aspetti della riforma.
Vi sarò grato se mi segnalerete eventuali mancanze o inesattezze.
Buona lettura a tutti”
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