La sicurezza e l’emergenza

sicurezza1Riflettere sul tema della sicurezza richiede lo sforzo, senza pregiudizi, di guardare il problema da tutte le angolazioni.
Raccogliere tutti i frammenti possibili e provare ad assumere una nuova prospettiva. Sempre, perché se parliamo di sicurezza vuol dire che qualcosa non ha funzionato.

Senza dubbio c’è una diffusa insicurezza percepita da tanti.

Senza dubbio vi sono zone delle nostre città in cui la sensazione di pericolo è percepita in modo netto.

Senza dubbio, almeno da un punto di vista statistico, il problema non è tanto la mancanza di uomini delle forze dell’ordine, ma il loro inefficiente utilizzo e ancor più la penuria di risorse e il loro inadeguato utilizzo.

Senza dubbio c’è una diffusa mancanza di fiducia nell’applicazione delle leggi, vuoi per meccanismi giuridici che appaiono sfilacciati al punto da vanificare, talvolta, gli sforzi delle forze dell’ordine, vuoi per sfiducia complessiva verso le Istituzioni nel loro insieme. Continua a leggere

Quando c’era Berlinguer

quandoWalter Veltroni con un film-documentario rilancia e ripropone alla memoria collettiva la figura di Enrico Berlinguer: un uomo, un politico, un comunista, un mito.
Sì perché parlare di Berlinguer significa parlare di un mito, spesso anche per coloro che non lo conobbero e non vissero il periodo a cavallo tra gli anni ’70 e i primi anni ’80 del secolo scorso.
Enrico Berlinguer fu il segretario del PCI dal 1972 al 1984, quando tragicamente si spense a causa di un ictus che lo colpì durante un comizio.

Ogni volta che si parla di Berlinguer riecheggia una domanda: “come è stato possibile scivolare così in basso?Continua a leggere

Ripartire dai diritti

diritti2Volge al termine un altro anno in cui i diritti sono stati i grandi assenti.
L’augurio è che con il prossimo anno inizi una nuova stagione dei diritti come l’Italia non conosce più dagli anni ’70 del secolo scorso.

Molti dicono che il lavoro è la priorità; chissà perché questa affermazione mi suona come moneta falsa, forse perché mi ricorda un ritornello dei rievocati anni ’70; si affermava, tanto per dirne una, che il divorzio non solo non era una priorità ma spezzava l’unità sindacale, sic! Per i diritti non è mai il momento giusto!

Sicuri che lavoro e diritti non possano andare a braccetto?
Sicuri che i diritti civili e individuali non aiutino l’economia?
Investire sulla fiducia e sulla dignità dei cittadini può contribuire alla crescita economica e al benessere della collettività?

Individui che hanno la certezza di essere considerati cittadini destinatari di attenzioni da parte delle Istituzioni al fine di “rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese” (art. 3 della Costituzione) troveranno certamente nuove energie e motivazioni per ridefinire un solido patto sociale e riconciliarsi con la collettività. Continua a leggere