Ancora una volta con la riforma costituzionale targata Boschi – Renzi è stata persa l’occasione per superare il bicameralismo.
Se questa riforma costituzionale fosse approvata, passeremmo dall’attuale bicameralismo paritario al bicameralismo asimmetrico, che potrebbe essere fonte di nuovo caos, inefficienze, inciuci, malaffare e veti incrociati.
Avremo due camere legislative con potere differenziato.
Tutti i governi sono sempre stati sostenuti dalle stesse forze politiche in entrambe le camere; quindi, se il bicameralismo è la palude della politica, evidentemente sono i partiti che hanno utilizzato il passaggio da una camera all’altra per contrattare.
Ebbene, domani succederà la stessa cosa in tutti gli ambiti in cui il passaggio senatoriale è inevitabile.
Infatti, il Senato sarà eletto con metodo proporzionale (art. 57 comma 2° del testo della nuova Costituzione) e in base alle meticolose norme transitorie indicate dall’art 39 del DDL Boschi; rifletterà, dunque, i rapporti di forza esistenti nelle Regioni.
I senatori saranno espressione dei partiti da cui provengono e potranno rappresentare le nuove sabbie mobili in cui affondare l’azione della maggioranza che sostiene l’esecutivo.
In base alla composizione dei Consigli, da cui scaturirà il nuovo Senato, nessuno presumibilmente avrà la maggioranza e se il Senato si metterà di traverso, renderà dura la vita alla maggioranza della Camera e al Governo e potrebbe impedire l’attuazione della stessa nuova Costituzione. Per fare un solo esempio, perché il Senato possa svolgere la funzione di raccordo tra le Regioni e tra le Regioni e lo Stato occorre una legge bicamerale di attuazione della Costituzione perché la riforma non individua procedure e strumenti.
Ricordiamolo.
Il Senato conserva la pienezza dell’iniziativa delle leggi, art. 71 comma 1° della Costituzione; può approvare qualsiasi legge su qualsiasi materia e se lo fa con la maggioranza assoluta dei propri componenti, la Camera dovrà deliberare entro sei mesi.
La funzione legislativa del Senato è stata limitata, ma non si può affermare che non sarà una camera legislativa e non si può affermare che le due camere fanno cose differenti.
La realtà è che i dopolavoristi del Senato non saranno messi nelle stesse condizioni dei colleghi Deputati nell’espletamento delle proprie funzioni.
Il Senato avrà fin troppi poteri. Cosa che rende questa riforma contorta e arzigogolata.
Il Senato, oltre a esercitare le funzioni legislative con i nuovi limiti previsti, ha competenza piena su
- leggi costituzionali (la riforma ne prevede diverse)
- leggi di attuazione delle disposizioni costituzionali concernenti la tutela delle minoranze linguistiche, i referendum popolari, i referendum propositivi,
- leggi che determinano l’ordinamento, la legislazione elettorale, gli organi di governo, le funzioni fondamentali dei Comuni e delle Città metropolitane
- disposizioni di principio sulle forme associative dei Comuni (indispensabili per superare le province),
- norme generali, forme e termini della partecipazione dell’Italia alla formazione e all’attuazione della normativa e delle politiche dell’Unione europea,
- leggi che autorizzano la ratifica dei trattati relativi all’appartenenza dell’Italia all’Unione europea,
- l’ordinamento di Roma capitale,
- ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia, concernenti l’organizzazione della giustizia di pace, le disposizioni generali e comuni per le politiche sociali, le politiche attive del lavoro e l’istruzione e formazione professionale, il commercio con l’estero, il governo del territorio …
In tutti questi ambiti è ineludibile il passaggio al Senato.
Inoltre, il Senato
– valuterà l’attività delle pubbliche amministrazioni,
– verificherà l’attuazione delle leggi dello Stato,
– esprimerà pareri sulle nomine di competenza del Governo,
– parteciperà all’elezione del Presidente della Repubblica e ai membri del Consiglio Superiore della Magistratura
– nominerà due giudici della Corte Costituzionale…
Importanti funzioni, dunque, ma allo stesso tempo la modifica dell’art 55 della Costituzione rende la sola Camera dei Deputati rappresentativa della Nazione, però i senatori godranno delle stesse tutele dei deputati.
Chissà cosa succederà il giorno in cui sarà arrestato un Consigliere regionale dopolavorista Senatore.
Se questo pasticciato sistema fosse in vigore già da qualche anno, Fiorito, Minetti, Bossi il Trota… sarebbero potuti essere Senatori.
Dal bicameralismo paritario a quello pasticciato: la riforma non risolve alcun problema.