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Pubblicità ingannevole dei Senatori PD

In questo manifesto a firma dei Senatori PD sono contenute affermazioni che costituiscono pubblicità ingannevole, se per generosità d’animo non vogliamo parlare di affermazioni spudoratamente false.

La libertà di opinione diviene falsità quando si superano i limiti della oggettività, della realtà verificabile da ciascuno senza alcun ragionevole dubbio. Ciascuno è libero di affermare che gli alberi camminano, ma non deve stupirsi se qualcuno gli risponde che è falso o lo considera un po’ suonato…

Cominciamo dalle garanzie… perché se già queste vacillano…

PD_manifesto_ItalicumStabilità dei Governi

E’ facilitata la formazione del Governo, come avveniva anche con il porcellum, con un premio che non è di maggioranza ma per avere la maggioranza.

Ma non corrisponde al vero che questa legge garantisca stabilità perché il Governo è sempre espressione della maggioranza parlamentare: se la maggioranza si sfalda (quanti pezzi ha perso il PDL in pochi anni?) può cadere il governo e possono nascere nuove maggioranze perfettamente lecite.

Questa legge non interviene sul ruolo del Parlamento, sulle regole per la formazione del Governo, sull’indipendenza di ciascun parlamentare che non ha alcun vincolo di mandato. Il nostro resta un sistema di democrazia rappresentativa a centralità parlamentare. E questa centralità è gravemente compromessa da una legge elettorale che con certezza altera la rappresentanza popolare, senza poter validamente garantire la stabilità di governo.

Si introduce in modo surrettizio l’elezione diretta dell’Esecutivo… a insaputa degli elettori.

Rappresentanza politica

La rappresentanza politica è gravemente compromessa da un premio assegnato a chi raggiunge il 40%; questa forza si aggiudicherebbe 340 parlamentari su 617; chi dovesse raggiungere il 39% avrebbe solo circa 180 parlamentari. Quale abisso di consenso c’è tra la prima e la seconda formazione?

Attribuire al voto un valore diverso da quello che sul piano istituzionale il voto stesso ha significa comprimere la libertà politica. Nel 2008 molti elettori votarono per Veltroni, nel timore che vincesse Berlusconi. Risultato? Veltroni non vinse e Verdi e Rifondazione Comunista rimasero fuori dal Parlamento.

Il voto deve avere una finalità chiara e definita: prima della domanda per chi voto, c’è la domanda per cosa voto! Non dimentichiamo che “qualora il legislatore adotti il sistema proporzionale, anche solo in modo parziale, esso genera nell’elettore la legittima aspettativa che non si determini uno squilibrio sugli effetti del voto”. L’Italicum è un sistema proporzionale che con un irragionevole premio trasforma la maggiore minoranza in maggioranza assoluta, per consentirle di dare vita a un Esecutivo, senza che sia stato votato un programma di Governo.

Possibilità per i cittadini di scegliere gli eletti

Ci sono i capilista bloccati, indicati sta per bloccati, per nominati…: se votate il partito X e supera a livello nazionale la soglia del 3% i primi a essere eletti saranno i capilista, poi se spettano ulteriori seggi entrano in gioco le preferenze. Solo chi elegge più di 100 deputati potrà avere eletti scelti parzialmente con il sostegno del voto degli elettori.

Quindi la libertà di scelta è molto limitata perché

  • i primi 100 eletti di ciascuna formazione che supera il 3% saranno imposti dalle segreterie
  • una parte degli eletti, circa un centinaio, entrerà in parlamento grazie al premio, quindi nessuno li ha votati
  • una piccola parte residuale sarà eletta anche grazie alle scelte degli elettori, ma la candidatura multipla e la mancata relazione tra voti nel collegio ed eletti può vanificare la scelta degli elettori.

Non va dimenticato che, esattamente come prima, il monopolio della selezione dei candidati è nelle mani delle segreterie di Partito e i partiti non sono tenuti ad agire con trasparenza nei processi decisionali sebbene la Corte Costituzionale abbia espressamente ricordato che le funzioni attribuite ai partiti politici devono “essere preordinate ad agevolare la partecipazione alla vita politica dei cittadini ed alla realizzazione di linee programmatiche che le formazioni politiche sottopongono al corpo elettorale, al fine di consentire una scelta più chiara e consapevole anche in riferimento ai candidati”.

Se con il porcellumalla totalità dei parlamentari eletti, senza alcuna eccezione, manca il sostegno della indicazione personale dei cittadini”, con Italicum alla gran parte mancherà e per la piccola parte residuale il sostegno sarà indiretto per il sistema di trasformazione dei voti in seggi.

Le tre garanzie che i Senatori PD vogliono spacciarci sono merce avariata: vuoti slogan… dietro le formulette c’è il vuoto più totale.

Ovviamente anche lo sventolio della parità di genere dimostra quanto cammino debbano ancora fare le donne del PD per superare la cultura maschilista del potere.

Se la scelta delle persone sarà sempre affidata alle solite persone senza alcuna trasparenza nella selezione, il genere sarà solo uno: quello gradito a chi sceglie. Poiché sono i vertici di Partito che scelgono in modo opaco le persone da candidare, se in Parlamento ci sono poche donne, se esiste una discriminazione di genere (e in parte esiste) ciò è esclusivamente responsabilità dei partiti checché ci vengano a raccontare i maschilisti con le tette. Non siamo noi elettori che abbiamo discriminato le donne, ma i Partiti in cui militano le donne che farfugliano di parità di genere.

Imponendo la varietà di genere voi garantite solo che per ogni razzi maschio ci sia un razzi femmina… Che successo!

E con la doppia preferenza, con obbligo di assortimento di genere, introducete oggettivamente quel tipico rischio di condizionamento del voto che fu espressamente cancellato con il referendum che abrogò  la preferenza multipla.

Ovviamente, nessuno fornisce una risposta sul perché il ballottaggio non è sempre previsto nel caso in cui nessuno raggiunga il 50%+1.

Trasformare la maggioranza relativa in maggioranza assoluta non solo è gravemente distorsivo della rappresentanza politica, che è al centro del nostro sistema di democrazia rappresentativa, ma viola la volontà degli elettori che sono chiamati a rinnovare il Parlamento e non a eleggere il Governo. Un sistema simile non esiste nemmeno dove c’è il presidenzialismo. La commistione totale tra parlamento ed esecutivo pregiudica le funzioni costituzionali di indirizzo e controllo del Governo affidate al Parlamento.

Se veramente si vuole perseguire l’obiettivo della governabilità, allora si vada al voto disgiunto per esecutivo e parlamento: avremmo garantite la rappresentanza politica e la governabilità.

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