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Inaffidabilità Istituzionale

Dal 21 novembre 2000 al 24 aprile 2002 la Corte Costituzionale ha operato in assenza del plenum costituzionale, vale a dire in violazione della norma costituzionale (art. 135) che è tassativa nel fissare in 15 i membri di cui si compone la Corte.

Dal 4 maggio 2007 al 21 ottobre 2008 ancora una volta la Corte Costituzionale non è stata nel plenum costituzionale.

Ci risiamo.

Ancora una volta il Parlamento deve procedere alla elezione di giudici della Corte Costituzionale e di membri laici del CSM… e ancora una volta disattende il proprio dovere. Così, importanti organi costituzionali e di garanzia non sono in grado di operare nel rispetto della legalità.

Il Presidente della Repubblica si dice rattristato e rivolge un appello ai presidenti di Camera e Senato: “Confido che entrambi vi adopererete presso i gruppi parlamentari di ciascuna Camera per conseguire le convergenze tra maggioranza e opposizioni necessarie per il raggiungimento delle maggioranze richieste dalla Costituzione”. Le forze politiche sono così spronate a dirimere i contrasti e procedere agli adempimenti non più differibili.

L’appello del Presidente della Repubblica toglie il tappo alla giostra di esortazioni.

E’ il turno di Grasso, presidente del Senato, che ci ricorda che il quorum per l’elezione dei giudici della Corte Costituzionale e dei membri del CSM è molto alto e quindi serve un largo consenso: la maggioranza non è autosufficiente.

E vorrei vedere!
Ci manca solo che CSM e Corte Costituzionale diventino preda della maggioranza.
Grasso poi ci ricorda che come presidente ha il dovere di insistere e spronare il parlamento per arrivare celermente alle nomine, essendoci tante urgenze da affrontare… stucchevole e banale paternalismo, considerato quanto siamo abituati alle inerzie parlamentari!

In contemporanea Boldrini, presidente della Camera, ci avverte che la soluzione non è a portata di mano… si sarà resa conto che siamo già alla ventesima fumata nera?! Ma, tranquilli, prima della prossima votazione ci sarà “il tempo necessario per favorire un’intesa” che deve essere raggiunta facendo prevalere “il senso di responsabilità”… quando dal parlamento udite il termine “responsabilità”… aprite un ombrello grande e resistente: potrebbe piovere di tutto!

Basta con le esortazioni e questa insopportabile retorica.

La realtà è che il nostro sistema istituzionale non è in grado di garantire trasparenza e legalità.

La telenovela delle nomine parlamentari dovrebbe portare a riflettere sulla inattualità e pericolosità delle norme costituzionali.

Che strumenti avremmo a disposizione se il Parlamento non procedesse alle nomine o impiegasse mesi?

Nessuno!

Se dopo tante votazioni fossero finalmente eletti Pippo e Pluto, nessuno potrebbe togliere il legittimo dubbio che sotto banco le forze politiche abbiano concluso accordi per reciproci scambi di favori non confessabili. Infatti, perché dopo tante votazioni dovrebbero finalmente essere eletti questi Pippo e Pluto? Cosa garantiscono gli eletti che gli altri non garantivano?

Una elezione senza trasparenza è il modo migliore per far crescere la sfiducia nelle Istituzioni.

Riduttivo parlare di contrasti tra le forze politiche se nulla si sa di tali contrasti e della loro natura. Abbiamo il campo libero alle illazioni e al gossip: il Parlamento è meno credibile di Novella 2000.

Un parlamento di rappresentanti di partito – e questo toglie già credibilità e legittimità politica ai membri delle due camere parlamentari – potrebbe decidere di non procedere alle elezioni e avremmo due importanti organi costituzionali ancora una volta fuori dalla legalità. E già successo e sta succedendo ancora.

La domanda e la riflessione che una persona che rappresenta le Istituzioni dovrebbe porsi e sollecitare è quindi se abbia ancora senso che si proceda in questo modo, ponendo importanti organi costituzionali nella condizione di operare nella illegalità o di essere sottoposti al mercanteggiamento continuo tra le forze politiche, dove sarà sempre oscura quale sia stata la merce di scambio quando finalmente cesseranno le fumate nere.

Perché in tali condizioni dovremmo avere fiducia nelle Istituzioni o meglio nelle persone che rappresentano le Istituzioni?

Un sistema istituzionale che affida al Parlamento un compito senza alcuna garanzia sui tempi in cui sarà assolto e persino se sarà assolto… è un sistema inefficiente e inefficace che va cambiato. Evidentemente i Padri Costituenti non pensavano che la degenerazione partitocratica potesse portare le istituzioni parlamentari a livelli così miseri ma è un fatto che così è da ormai molti anni.

Se vogliamo proprio affidare ai parlamentari queste funzioni, evidentemente fuori dalla portata della maggioranza di coloro che occupano gli scranni parlamentari per volontà delle segreterie di partito, allora urge una riflessione e non pistolotti!

Entro la data di fine mandato il Parlamento deve designare i nuovi giudici costituzionali e i membri del CSM scegliendoli tra persone con requisiti definiti. Se alla data indicata tali nomine non ci saranno, si procederà a un sorteggio tra coloro che posseggono i requisiti richiesti.

Meglio affidarsi alla sorte che al mercato delle vacche.

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