“Il loro capo li chiama “meravigliosi guerrieri”, in realtà li usa nel tentativo di far uscire il suo movimento dall’angolo in cui una riforma in senso bipolare lo ridurrebbe. Dopo l’ubriacatura del 25% arriverebbe la soglia fisiologica che un movimento del genere può raggiungere, la frangia marginale di scontenti che c’è sempre in ogni società. Ai grillini si è gridato che sono “fascisti”, invettiva solo in parte giustificata a mio parere. Ho l’idea che parecchi di loro non sappiano nemmeno bene che cosa sia stato il fascismo come dimostrò mesi fa la loro capogruppo Roberta Lombardi. Ne mimano i comportamenti ma con innocenza.”
Ho riportato alcune righe dell’intervento di Corrado Augias per consentire a chi dovesse imbattersi in questo intervento di comprendere di cosa scrivo (i più attenti potranno trovare a questo link l’intero intervento di Augias)
Leggendo l’intervento di Augias si resta sorpresi del fatto che basti così poco a scatenare un diluvio di intemperanze, ingiurie, minacce…
Questo dovrebbe darci la misura di quanto corta è la miccia.
Non sarei, caro Augias, così certo che esista una “soglia fisiologica” per “un movimento del genere” o, per meglio dire, non sarei così certo che esista una soglia fisiologicamente contenuta in ogni contesto storico.
Da tempo, i marginali sono coloro che si definiscono “contenti”.
Gli scontenti sono la stragrande maggioranza. Si possono individuare in quel circa terzo di elettori che non votano e in cabina votano scheda nulla e bianca.
La causa prima dello scontento è l’inconcludenza della politica.
L’incapacità nel tempo di dare risposte certe ed efficaci ai problemi di sempre.
La qualità dell’opposizione riflette anche quella della maggioranza… diversamente una minoranza non diventerebbe in così breve tempo un competitor – a livello numerico – delle maggiori forze politiche.
Escludendo il M5S, le altre forze politiche che tanto credono nelle Istituzioni e nella democrazia, così tanto da aver permesso l’inquinamento e la corrosione delle prime e trasformato la seconda in una oligarchia partitocratica, in realtà rappresentano appena il 50% dell’elettorato; il restante 50% o non vota, o vota M5S, o vota per formazioni di bandiera nella quasi totale consapevolezza di sprecare il proprio voto.
Anche negli anni ’70 del secolo scorso si irrideva alla Lega, si diceva che era solo folklore… dopo breve tempo era al governo.
Non sottovalutiamo cosa succede sotto i nostri occhi perché anche il M5S, come la Lega e il berlusconismo, è un prodotto della miopia politica, del malgoverno e della pessima gestione delle Istituzioni e del territorio.
La nuova proposta di legge elettorale – a mio avviso incostituzionale tanto quanto il porcellum – ha il gravissimo difetto di trasformare in maggioranza assoluta il voto dato per il rinnovo dell’assemblea parlamentare alla sola condizione di raggiungere la soglia del 37%. Così facendo si trasforma un voto per la rappresentanza in un voto per il governo e non si comprende perché il 37% debba diventare 52% mentre il 36,9 si piazza secondo e rimane minoranza.
Sarebbe più logico, giuridicamente corretto, più democratico e conforme alla Costituzione (a alla sentenza 1/2014 della Corte Costituzionale) che il premio di maggioranza sia assegnato a chi raccoglie il 50%+1 o in assenza di questo risultato con ballottaggio tra i due partiti che raccolgono più voti.
In questo modo ci sarebbe un voto popolare che legittima il premio o perché è stata già raggiunta la maggioranza assoluta o perché l’elettore sceglie tra due ipotesi di governo e non più per il rinnovo del parlamento.
Questa legge che secondo Augias (e tanti altri) spinge al bipolarismo, in una realtà politica che bipolare non è e in un sistema costituzionale che è e resta a centralità parlamentare, nei fatti spingerà all’ammucchiata per cercare di arrivare al 37%.
E chi non ha nulla da aggregare?
Ecco la spiegazione al comportamento del M5S e di Beppe Grillo che mentre invita i suoi ad abbassare i toni, e già si registravano respiri di sollievo (vecchia tecnica di vendita), scatena lui in prima persona il finimondo.
Perché?
Semplice: Grillo sa di avere alta probabilità di vincere a condizione di raccogliere una bella fetta di coloro che dicono “andate a fanculo tutti, siete tutti ladri”.
Si tratta di circa 13 milioni di elettori. Questo è il lago in cui Grillo lancia la sua esca. In fondo la distanza tra M5S e coalizione di centro-sinistra a febbraio 2013 è stata di appena 1,4 milioni di voti.
Chiunque oggi voglia vincere deve agganciare la prevalente platea degli scontenti. Sino a ieri i partiti, discorsi di circostanza a parte, quasi gioviano dell’astensionismo – meno partecipazione, meno rotture di palle – oggi bisogna stare accorti perché il rischio che qualcuno riesca a coagulare una bella fetta degli scontenti incazzati e qualunquisti è reale.
Inoltre, Italicum – se disgraziatamente dovesse passare così – incentiverà la peggiore verbosità inconcludente, sarà il trionfo dei parolai… perché se si torna alle ammucchiate di cosa volete che si discuta? Di problemi reali, di ipotesi di soluzioni, di piani e misure per lo sviluppo, di diritti… no sarà solo un parlare alle tifoserie urlanti.
Grillo ha già iniziato sarà un crescendo sino alle europee e poi ancor di più indipendentemente dall’esito delle elezioni.
Solo con le riforme vere, rilanciando la democrazia e ridefinendo regole sane e rispettose della Costituzione si potrà riportare alla soglia fisiologica un movimento come il M5S.
La cattiva politica ha creato molta distruttività politica: lo sfascio non fa paura a chi si sente sfasciato e sfiduciato, cittadino di serie B.
La cattiva politica ha sgarrupato l’Italia e gli italiani… e il rischio è che oggi sia il turno di chi, dopo aver subito le macerie, giochi a distruggere tutto perché sente di non avere nulla.
come sono lontani gli anni della indignazione sulla legge truffa (come venne chiamata allora). Ma i politici di allora si chiamavano De Gasperi, Togliatti, Pertini, ect ect
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