Se lo Stato non batte la Moneta è la Moneta che batte lo Stato.
In altri termini, prima nasce lo Stato e poi la Moneta. La pretesa di ribaltare la storia, la logica e le leggi dell’economia ha dimostrato tutta la sua debolezza, ovvia, prevedibile e prevista.
La forza monetaria dell’Euro è la dimostrazione della sua debolezza istituzionale. L’Euro si mantiene forte rispetto al Dollaro USA nonostante l’economia europea sia in sofferenza più di quella statunitense. L’Europa è in affanno più degli USA e del Giappone sebbene i fondamentali europei siano di gran lunga più solidi. Non vi sembra tutto strano?
Intendiamoci, esistono in Europa elementi oggettivi di fragilità: mancanza di risorse, stati e regioni europee poco virtuosi. Ma l’Europa rimane la regione del mondo tra le più virtuose. L’Europa è messa meglio di USA e Giappone sia rispetto al debito pubblico sia rispetto al deficit.
L’Europa, però, è solo una regione comunitaria senza solidarietà di bilancio, senza una politica finanziaria unitaria (e non solo questa). L’Europa, ovvero una valuta senza Stato e senza solidarietà di bilancio. Ovvero tanti Euro quanti sono gli Stati che la assumono come valuta. La valuta unica si riduce a un fatto nominalistico. In realtà dovremmo discutere di euro italiano, euro spagnolo, euro tedesco… Ogni Stato è garante del proprio debito e della propria solvibilità e i mercati internazionali, attraverso il diverso apprezzamento di ciascun debito sovrano, hanno ripristinato la “valuta nazionale”. I mercati hanno ripristinato “l’euro nazionale” con il differenziale nella valutazione dei titoli di ogni Stato membro. Inoltre, la speculazione finanziaria ha totale libertà di azione poiché ogni Stato dell’area Euro è disarmato, non disponendo più di strumenti di politica monetaria.
La Valuta BATTE lo Stato per volontà dei soci fondatori dell’Euro Unito.
Uscire dall’Euro è la soluzione?
A mio avviso no. I debiti di tutti noi (mutui, finanziamenti…) sono contratti in Euro. Se tornassimo alla Lira dovremmo mettere in conto la svalutazione della valuta rispetto all’Euro. Si verificherebbe una situazione peggiore di quella del 1992 quando l’Italia uscì dallo SME. Chi aveva un mutuo in ECU si ritrovò con un sensibile e non gradito aumento: in breve si passò da un valore di circa 1550 Lire per 1 ECU a circa 2000 Lire.
Oggi se uscissimo dall’Euro l’effetto sarebbe molto più devastante: riflettete su cosa è avvenuto del vostro stipendio dall’entrata in vigore dell’Euro e sul costo della vita e comprenderete gli effetti che si potrebbero verificare se uscissimo dall’Euro.
Per fare un referendum sull’Euro servirebbe una riforma costituzionale, per sua natura con tempi lunghi. Se in agenda politica ci fosse un’ipotesi di riforma per giungere al referendum ci troveremmo per lungo tempo in un’autentica tempesta finanziaria. Da un lato chi ha capitali li porterebbe fuori, dall’altro i mercati internazionali fuggirebbero dai titoli di stato italiani. I titoli in scadenza non potrebbero essere più onorati perché nessuno comprerebbe i nuovi titoli salvo garantire interessi da usura. Prima ancora di giungere al referendum saremmo con le pezze al culo.
Altra strada potrebbe essere che si azzeri tutto; vale a dire, tutti gli Stai Euro tornano alla situazione pre-Euro. Sarebbe una soluzione dall’impatto meno devastante ma pur sempre tragica per l’Italia che, da quando c’è l’Euro, non ha certo migliorato la propria competitività nel mondo.
E allora? La risposta non può che essere politica: dobbiamo fare adesso ciò che doveva essere fatto prima dell’Euro o insieme all’Euro. In altre parole, costruire gli Stati Uniti d’Europa.
In ogni Stato nazionale o Federazione di Stati esistono regioni deboli, depresse e poco virtuose. Ma a nessuno viene in mente di dire “abbandoniamo al loro destino chi non sta al passo”: verrebbe meno la ragione stessa dell’essere Nazione.
In una situazione mondializzata come quella che viviamo da anni presentarsi al mondo come un branco di cani famelici pronti ad azzannarsi l’un l’altro è il modo migliore per essere dilaniati. E così si presenta l’Europa. L’Europa vuole essere dilaniata? Gli europei vogliono essere dilaniati?
Mi sembra di vedere un fenomeno di italianizzazione dell’Europa. La Padania starebbe molto meglio se non dovesse pagare i debiti del Sud. La Germania starebbe meglio se, dopo aver pagato per la riunificazione, non dovesse sorbirsi pure i greci, gli spagnoli, gli italiani, i portoghesi…
Il marketing politico di stampo leghista e adesso anche stellato serpeggia in Europa cavalcando paure, rabbia e inconsapevolezza.
Non si tratta di un “pensiero politico” che fa proselitismo: non ci sarebbe nulla di cui preoccuparsi, in tal caso. Si tratta di miopia e incapacità di gestire i conflitti, in altre parole assenza o debolezza del pensiero politico: questo è quel che si sta diffondendo senza sosta. Difficile dominare il potere finanziario e bancario “planetario” in assenza di pensiero politico, nel “vuoto politico”.
La politica ha il compito di superare le paure costruendo il futuro; ha il compito di gestire i conflitti, perché in ogni conflitto c’è una componente di scontro e una di opportunità. Il conflitto è anche opportunità, non solamente pericolo. Siamo abituati a vedere nel conflitto sempre e solo lo scontro. Esaltiamo gli aspetti patologici del conflitto, azzerando il dialogo tra i contendenti. Ma il conflitto offre anche un’opportunità di crescita e di sviluppo.
Il conflitto va controllato e gestito per ridefinire la situazione tra le parti.
Se smettessimo di ubriacarci con le fregnacce, avremmo chiaro il cammino da intraprendere per raggiungere traguardi importanti e ineludibili.
Non esiste potere monetario se non c’è potere politico. Se l’Europa non diviene Unione politica, federazione di Stati, saremo sempre alla mercé dei mercati finanziari perché produciamo debiti e non ricchezza. Come gli altri, USA e Giappone in testa… ma ci siamo castrati perché ci manca il potere politico…
La politica è l’unica risorsa che abbiamo per governare l’economia e la finanza. Se rinunciamo alla dimensione politica dell’essere Europa, rinunciamo alla gestione delle nostre risorse economiche, la finanza trionferà sull’economia, i debiti ci soffocheranno e… il nostro tenore di vita sarà n breve un pallido ricordo.
La risposta allora è solo una: Stati Uniti d’Europa.
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