Ha perfettamente ragione Monti quando afferma che l’Italia necessita di un credibile progetto politico riformista.
Non capisco però in cosa consista il riformismo dei suoi alleati: i paludati Fini e Casini.
Due personaggi nelle cui biografia politica non trovo traccia di riformismo. Due personaggi che sono stati a lungo alleati di Berlusconi dimostrando molta lentezza, da far invidia a un bradipo, nel comprendere quale fosse il reale progetto politico e culturale del nostro italico barzellettiere, nonché venditore di fumo.
La capacità di analisi politica di Monti sembra proprio scarsa. Davvero pensa di poter riformare qualcosa con questi compagni di strada?
Gli sarei molto grato se riuscisse a spiegarmi il tratto riformista dei due magnifici campioni di galleggiamento nello stagno dell’inconcludente politica italiana.
In mancanza di argomentazioni convincenti è lecito domandarsi se per caso anche Monti non vada iscritto nel lungo elenco di “cretini istruiti” che funestano da tempo l’Italia.